Cronaca

La ricetta di Cottarelli presentata
all'incontro del Lions Club Host

L’epidemia di Covid-19 potrebbe portare ad un incremento della diseguaglianza sociale perché non colpisce tutti nella stessa misura: una contrazione del reddito del 10% può essere quasi insignificante per alcuni e drammatica per altri.

Per evitare che questo accada, l’unica via è quella di uscirne il prima possibile, attraverso la campagna vaccinale, e rilanciare la sfida economica del paese attraverso i fondi del Recovery Plan. Lo ha evidenziato l’economista cremonese Carlo Cottarelli, ospite mercoledì sera (in via telematica) del Lions Club Cremona Host, presieduto da Alberto Chiarvetto.

Cottarelli, prima di rispondere alle domande dei giornalisti e dei soci Lions collegati, ha presentato i contenuti del suo recentissimo libro “All’inferno e ritorno: per la nostra rinascita sociale ed economica”.

“In questo testo – ha detto il direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani – spiego quali sono, a mio parere, le strade per realizzare in Italia un’uguaglianza dei punti di partenza, che premi il merito, ma anche una ridistribuzione per andare incontro alle necessità di chi si trova in difficoltà”. L’uguaglianza che, secondo l’economista, va concretizzata anche nel tempo, ossia pensando alle generazioni future, attraverso una particolare attenzione alla custodia dell’ambiente.

Per raggiungere questi obiettivi, è necessario crescere, incrementando la produttività del nostro paese (visto che la popolazione diminuisce), attraverso investimenti pubblici, soprattutto sul fronte della scuola e della ricerca, ed investimenti privati.

“Gli interventi di pubblico e privato, tuttavia – ha aggiunto l’economista –, sono frenati dall’eccesso di burocrazia, che va combattuta utilizzando il criterio del merito anche nella pubblica amministrazione, da una tassazione troppo elevata, che resa progressiva e ridotta attraverso la lotta all’evasione fiscale e la riduzione degli sprechi, e da una giustizia troppo lenta ed incerta: senza certezza del diritto, le imprese non investono”.

Il libro di Cottarelli presenta quindi una road map che potrebbe trovare applicazione proprio nell’azione del governo presieduto da Mario Draghi. “Questo governo ha come obiettivo – ha spiegato – evitare un’ulteriore ondata del virus in autunno ed impostare il programma per utilizzare le risorse del Recovery Plan: poi toccherà ad altri, perché non credo che questo esecutivo duri più di un anno, considerando che ci sarà l’elezione del nuovo presidente della Repubblica e lo stesso Draghi è il principale candidato”.

Stimolato dalle domande, Cottarelli ha parlato ieri sera anche di Covid, ribadendo la necessità di una norma per obbligare ala vaccinazione il personale sanitario.

Per quanto riguarda invece la maggiore mortalità del virus in alcuni territori piuttosto che in altri, l’economista ha spiegato di aver condiviso un modello che pone in evidenza tre fattori: la struttura demografica (dove erano presenti più anziani ci sono stati anche più morti), la casualità (dove il virus si è presentato prima ha portato più vittime a causa dell’impreparazione) e l’inquinamento atmosferico: “Pur con alcune eccezioni, il Covid è stato più letale nelle aree maggiormente inquinate, soprattutto quelle con una elevata concentrazione di polveri sottili”.

In conclusione è arrivato comunque un invito a non esagerare sul fronte economico gli effetti della pandemia a lungo termine. “Noi ora siamo dentro un ciclone – ha detto Cottarelli – e ci sembra che tutto dipenda da questo, ma un secolo fa ci fu l’influenza spagnola, settanta volte più letale del Covid, e nessuno oggi parla delle conseguenze di quella pandemia sul sistema economico mondiale: non dobbiamo quindi trarre ora conclusioni premature”.

Guido Lombardi

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