Cronaca

Carabinieri forestali: 12 denunce in pochi mesi per attività illecite in agricoltura

Scarichi abusivi, percolamento di liquami nelle rogge a causa di non corretti spandimenti, strutture aziendali di contenimento non conformi: sono solo alcune delle situazioni scoperte dai Carabinieri del Nucleo Forestale di Cremona negli ultimi mesi, a seguito di segnalazioni da parte di residenti e dell’attività di controllo del territorio.

Da fine campagna agraria 2020 fino al mese di marzo, sono state denunciate 12 persone alla Autorità Giudiziaria e sono state 31 le sanzioni amministrative per un totale superiore a 32.000 euro. Nei casi più gravi i responsabili sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria.

Questi gli interventi più significativi:

• Scandolara Ripa d’ Oglio. Dal rilevamento di una evidente presenza di liquami in roggia, è stata identificata l’azienda responsabile, dove i militari hanno riscontrato carenze strutturali delle vasche di contenimento e accumuli di rifiuti speciali o pericolosi.

Da un più esteso controllo aziendale sono stati rilevati due scarichi abusivi realizzati artigianalmente che sfociavano direttamente in canale perimetrale.

• Trigolo. A seguito di una puntuale segnalazione sono stati individuati copiosi colaticci liquidi dalle trincee di stoccaggio e percolamenti di reflui zootecnici nei  canali perimetrali dell’ azienda.

Cappella Cantone. A fronte di evidenti contaminazioni in roggia, i Carabinieri hanno individuato quale responsabile un’azienda agraria poco distante, alla quale sono state contestate significative carenze strutturali e la presenza di percolatori sotterranei diretti in roggia, non a norma di legge.

Trescore Cremasco. In seguito a una segnalazione giunta al 112, i Carabinieri hanno dapprima accertato la contaminazione da liquami della “Roggia Navicella”, quindi ne hanno scoperta la causa: si trattava di una serie di “artificiose condotte” nell’ambito di un appezzamento agrario, allo scopo di “scolmare il liquame in eccesso dal terreno ormai saturo”.

Scandolara Ravara. In questo comune i militari hanno accertato lo spandimento da un’autobotte di rifiuti liquidi provenienti da acque di stoccaggio in pozzetti aziendali.

Corte de Frati. A causa di carenze strutturali in un allevamento suinicolo, è stata rilevata una notevole fuoriuscita di liquame suino sui terreni perimetrali.

Casalbuttano/Castelverde. Sono state inidividuate due aziende come responsabili dei percolamenti nella Roggia Cappellanino e nel Naviglio Civico, dovute all’apertura di paratoie di scarico da vasca di contenimento.

Le attività di controllo e sopralluogo, in alcuni casi, sono effettuate in azioni congiunte con militari delle Compagnie Territoriali Carabinieri e supportate da tecnici Arpa. Sono stati riscontrati anche casi di assenza del Piano Utilizzazione Agronomica Aziendale (PUA).

“L’impatto ambientale dei liquami zootecnici è rilevante e pertanto, il loro utilizzo a fini agronomici, è strettamente disciplinato anche da normative Regionali, per i quantitativi utilizzabili, i periodi di divieto e le modalità di spandimento” commentano dal Nucleo Forestale dei Carabinieri.

“Nitrati ed ammoniaca, se disperse nella falda acquifera o in atmosfera, possono costituire, se consistenti e continue, un inquinamento con compromissione ambientale.

Ad essere sparsi per finalità agronomiche sono anche i digestati da impianti biogas, equiparati a tutti gli effetti ai liquami.

Fatta eccezione per i rilievi amministrativi e penali e in rapporto all’alto numero di aziende zootecniche ed impianti di biogas/biometano del Cremonese, dalla totalità dei controlli, complessivamente da parte delle aziende del territorio si riscontra un sostanziale rispetto delle normative e del “Bollettino Nitrati” della Regione Lombardia che disciplina i periodi ammessi allo spandimento”.

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