Bilancio preventivo: quest'anno niente aiuti da Stato a Comune per categorie colpite da crisi
Iniziata in Comune la discussione del Bilancio Preventivo 2021-2023. L'assessore Manzi: "I bilanci comunali sono in condizioni tragiche, non solo quello del Comune di Cremona, a maggior ragione dopo quest’anno: non possiamo pensare che dallo Stato ci arrivino trasferimenti come lo scorso anno, quando ci sono stati 12 milioni che ci hanno consentito determinate azioni a sostegno delle categorie più colpite.
Se lo Stato deciderà di fare ulteriori interventi, allora il Comune lo farà a sua volta”.
Un bilancio preventivo definito dai banchi della minoranza ‘freddo’, quello presentato oggi in consiglio comunale dall’assessore Maurizio Manzi, che ha illustrato il documento di programmazione in vista di una successiva espressione di parere in commissione (il prossimo 22 marzo) con approvazione definitiva in Consiglio il 31 marzo.
Sottolineati alcuni concetti alla base della stesura del bilancio: ad esempio il principio dell’equità contributiva, con un accento sull’emersione della base imponibile IMU, TARI e COSAP e prosecuzione dell’attività di accertamento e di riscossione anche coattiva e della collaborazione con l’Agenzia delle Entrate.
Proseguirà la ricerca di fonti di finanziamento esterne attraverso progettualità in grado di intercettare risorse pubbliche e private. Bloccate tasse e tariffe, e conferma degli sgravi e riduzioni previsti nei regolamenti. E’ stata fatta una revisione del prelievo IRPEF (addizionale comunale) confermando l’ulteriore innalzamento della soglia di esenzione ed è stato introdotto il ‘canone unico patrimoniale’ in sostituzione dell’imposta di pubblicità, diritti sulle affissioni, tassa per l’occupazione di suolo pubblico e tassa rifiuti giornaliera.
Il Fondo Crediti Dubbia Esigibilità (FCDE) ha visto l’applicazione della disposizione di legge che prevede, per il 2021, uno stanziamento nella misura del 90% dell’importo complessivamente previsto (anziché il 100%) per effetto del bonus derivante dal rispetto da parte del Comune di Cremona, dei tempi di pagamento ai fornitori.
Tra i punti salienti del documento: 93 milioni di spesa corrente, 26 milioni in investimenti previsti nel solo 2021, 50 milioni tra 2021 e 2023; nessun mutuo contratto dal 2014; diminuzione del 25% del debito che pesa su ciascun residente cremonese (dai 562 euro del 2014 ai 423 di oggi). Tra 2014 e 2021 sono stati recuperati 27 milioni di euro dall’evasione fiscale.
Il grosso della spesa corrente è destinato al capitolo del welfare, quindi servizi sociali e istruzione: 36.3 milioni; seguito dal capitolo dei servizi istituzionali, 18,9 milioni, dagli interventi sull’ambiente per 12,4 milioni e dal tema trasporti e mobilità (6 milioni).
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LE REAZIONI – Una presentazione dettagliata a cui sono seguiti alcuni interventi critici che hanno posto l’accento sul particolare periodo che stiamo vivendo che avrebbe richiesto – hanno detto ad esempio i consiglieri Livia Bencivenga del Gruppo Misto e Luca Nolli del M5S – un resoconto ‘più caldo’ e meno asettico degli interventi a favore delle categorie particolarmente colpite dalla crisi.
“Ci vuole più cuore – ha detto la prima – in questa fase pandemica. Dobbiamo dare un forte segnale politico alla città, mostrare che non siamo insensibili al dolore che si leva da una parte della nostra popolazione”. La proposta: ridurre Cosap, Tari, Imu (le cui aliquote e tariffe restano tutte invariate) o addirittura sospenderle per quest’anno per i lavoratori autonomi o partite Iva danneggiati dalla crisi.
Inoltre, una indennità una tantum ‘di sollievo’ ai nuclei familiari che a causa di tracollo lavorativo o perdita di lavoro sono in difficoltà. E ancora: trattare con A2A-Lgh per una dilazione lunga e priva di interessi delle utenze per cittadini in difficoltà.
Ha aggiunto Nolli: vorrei un’ “illustrazione più calda di questo bilancio: cosa tagliamo, dove vogliamo investire per aiutare la cittadinanza e per lo sviluppo della città?”.
Sul capitolo tasse locali è intervenuto Carlo Malvezzi, FI: “Nel 2020 il Comune ha alzato l’Imu al massimo, nell’anno più disastroso per le famiglie (aliquota ordinaria). Inoltre ha aumentato del 50% l’Imu per gli immobili affittati a canone calmierato. C’è stata una pressione fiscale sugli immobili che ha colpito tutti indistintamente, mi aspettavo che in questo bilancio vi fosse una riduzione di imposte. Chiederemo che ci sia una riduzione fortissima e che le esenzioni che terminano a marzo siano prorogate”.
Dispiaciuta e irritata la risposta di Manzi: “I bilanci comunali sono in condizioni tragiche, non solo quello del Comune di Cremona, a maggior ragione dopo quest’anno: non possiamo pensare che dallo Stato ci arrivino trasferimenti come lo scorso anno, quando ci sono stati 12 milioni di trasferimenti che ci hanno consentito determinate azioni a sostegno delle categorie più colpite. Non è un caso se abbiamo atteso fino ad ora l’approvazione del Bilancio: abbiamo aspettato la Legge di Bilancio per capire che c’erano ancora risorse assegnate ai Comuni, ma non ci sono. E allora la nostra programmazione deve basarsi su tutti i servizi e gli obblighi a cui il Comune deve adempiere. Se lo Stato deciderà di fare ulteriori interventi, allora il Comune lo farà a sua volta”.
“Ci chiedete interventi per il Covid: ma allora dobbiamo togliere da qualche altra parte. Forse non vi rendete conto, ma siamo in una situazione in cui serve la massima prudenza. Quando sento parlare di sprechi, inefficienze, tagli, vuol dire non sapere cosa significa stendere un bilancio comunale. Ditemi dove sono gli sprechi, ditemi dove tagliare”, ha insistito l’assessore sottolineando ulteriormente azioni come la puntualità dei tempi di pagamento ai fornitori che farà risparmiare all’ente 900mila euro. Manzi ha inoltre puntualizzato che l’Imu (aliquota ordinaria) non colpisce tutti indistintamente, come affermato da Malvezzi, ma solo i proprietari di unità immobiliari diverse dalla prima casa.