San Felice, una croce per il pioppo secolare. Accesso agli atti degli ambientalisti
Il consigliere comunale Canale: "Ora vanno messi a dimora almeno altri 50 alberi nel quartiere"
Una croce per ricordare il pioppo secolare abbattuto nei giorni scorsi a San Felice. “”Ero un grande albero”, c’è scritto su un cartello. E una domanda: “Per colpa di chi?”.
Il pioppo, in particolare, era considerato un vero e proprio simbolo del quartiere, con generazioni di cittadini che lo hanno considerato un punto di ritrovo imprescindibile.
Già nella giornata di venerdì 12 marzo, l’Amministrazione aveva provato a spiegare come si era arrivati al taglio, assumendosi in ogni caso la responsabilità dell’abbattimento del pioppo e di altre due querce adducendo come motivazione “una mancanza procedurale”.
Preoccupazione era stata quindi espressa dalle associazioni ambientaliste per ulteriori tagli che possano verificarsi con le stesse modalità.
Nel caso di San Felice, infatti, erano scaduti i termini entro i quali il Comune poteva avanzare le proprie osservazioni.
In assenza di risposte da parte dell’Amministrazione vale il principio del “silenzio-assenso” per cui non sono stati riscontrati illeciti nella vicenda degli alberi del quartiere.
Proprio gli ambientalisti hanno fatto sapere che faranno un accesso agli atti per capire l’istruttoria, la perizia tecnica e il censimento dell’albero.
Nella giornata di oggi, inoltre, anche il consigliere comunale del Pd Santo Canale è intervenuto sulla questione.
“Nelle ultime ore – spiega – sono stato contattato da alcuni residente del quartiere San Felice, i quali, insieme alle loro osservazioni, mi hanno inviato anche alcune foto e quindi mi è sembrato corretto suggerire alcune cose”.
Canale ricorda che “non è la prima volta che intervengo su vicende che riguardano abbattimenti di alberi e nuovi inserimenti: se sono legittimi i secondi, è sui primi che ci vuole più attenzione e rigore”.
Il consigliere dem quindi aggiunge: “Apprezzo che il Comune abbia ammesso le proprie responsabilità, ma ora vanno messi a dimora almeno altri 50 alberi nel quartiere San Felice”.
“In particolar modo – conclude -, l’abbattimento del Pioppo è un danno irreparabile. Ora non resta che lavorare sulle compensazioni e strutturarsi affinché una simile circostanza non capiti più”.