Cronaca

Tamoil risarcimento ai soci il consiglio direttivo Bissolati: 'Procediamo con la causa civile'

Dopo la richiesta di risarcimento danni respinta da Tamoil nei confronti dei 2.200 soci delle canottieri che non si erano costituiti parte civile nel processo penale, conclusosi in via definitiva con una condanna a tre anni di reclusione per disastro ambientale colposo del manager Enrico Gilberti, il consiglio direttivo della Bissolati ha comunicato di aver deciso di procedere con la causa “a difesa del diritto di proprietà e per il risarcimento dei danni, dando esecuzione al deliberato assembleare”. “Per quanto concerne le cause civili di risarcimento danni relative ai singoli soci”, si legge in una nota della società, “ogni decisione è rimessa alla decisone di ciascuno di essi, trattandosi della difesa di diritti personali. La Segreteria dell’associazione è impegnata, sulla base delle richieste pervenute e che perverranno, a fornire direttamente agli studi legali le attestazioni necessarie ad ogni singolo socio richiedente il quale potrà poi scegliere se iniziare la causa civile individuale sottoscrivendo il relativo mandato ai legali. Ai soci che hanno provveduto ad inviare la raccomandata con la richiesta risarcitoria e d’interruzione dei termini di prescrizione del diritto, verrà trasmesso dai rispettivi avvocati il preventivo relativo alle spese da affrontare per dare corso all’azione legale individuale contro Tamoil”.

Sara Pizzorni

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