Cronaca

Morta a 26 anni per un tumore Per il medico, il giudice archivia l'accusa di falso

Nella foto, Gian Antonio e Ilaria Oleotti

Il giudice ha accolto la richiesta del pm e ha archiviato il procedimento originato dalla denuncia di Gian Antonio Oleotti nei confronti del radiologo di Pavia Paolo Poggi per aver redatto un falso referto medico. Il 24 novembre del 2017 Poggi era stato assolto dall’accusa di omicidio colposo per la morte della studentessa cremasca Ilaria Oleotti, 26 anni, deceduta il 26 maggio del 2015 per un sarcoma a un ginocchio che non era stato diagnosticato in tempo.

Oltre a Poggi, davanti al giudice era finito anche Brunello Pazzoni, di Piacenza, medico dello sport presso il Centro medico diagnostico San Lorenzo di Crema, solo lui condannato a un anno, un mese e 10 giorni, pena sospesa. Condanna confermata in Appello nel giugno del 2020, con una provvisionale di 170mila euro a favore dei genitori di Ilaria.

La colpa attribuita a Pazzoni è quella di aver “omesso di richiedere la necessaria consulenza specialistica ortopedica già nel dicembre del 2013, nell’aver omesso di valutare il progressivo accrescimento della massa e il peggioramento delle condizioni della paziente perseverando per mesi nella prescrizione di trattamenti FKT per il trattamento di ematomi nonostante il continuo accrescimento delle dimensioni della neoformazione evidenziata sin dal 18 dicembre del 2013”.

Nel luglio del 2019, Gian Antonio, papà di Ilaria, assistito dall’avvocato Marco Simone, aveva sporto denuncia contro Poggi per aver falsificato la firma e la data del referto. Quando ad Ilaria Oleotti era stata eseguita la risonanza magnetica, Poggi si trovava a Pavia. Ma secondo il giudice Elisa Mombelli, non era necessario che il medico fosse presente sul posto.

Nel procedimento di primo grado, il dottor Marco Gipponi, di Genova, consulente del giudice, aveva individuato nella condotta di Pazzoni aspetti di negligenza ed imperizia, in quanto il medico, che tra l’altro non aveva mai consegnato alla paziente alcun referto, aveva proseguito con una terapia definita ‘inutile’, nonostante il collega Poggi avesse consigliato di effettuare approfondimenti diagnostici. Senza le necessarie indagini, il tumore di Ilaria era passato dal terzo al quarto stadio. Più defilata, nelle conclusioni di Gipponi, era stata la posizione di Poggi, che non aveva fatto altro che leggere i risultati della risonanza magnetica, consigliando poi di effettuare approfondimenti diagnostici.

Sara Pizzorni

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