La Lombardia potrebbe essere dichiarata zona rossa venerdì 12 marzo
“L’Italia si sta avviando a grandi passi verso la zona rossa”, aveva detto il commissario Guido Bertolaso la scorsa settimana nel presentare la campagna vaccinale massiva. I numeri, a qualche giorno di distanza gli danno purtroppo ragione. Da giorni i ricoveri nelle terapie intensive degli ospedali stanno aumentando (‘in modo esponenziale’, aveva detto lo stesso Bertolaso). E nelle ultime si fa strada l’ipotesi che la Lombardia possa essere dichiarata zona rossa già da venerdì 12 (ed entrarci dunque il successivo lunedì 15). L’indice Rt regionale è già oltre 1,25, e nei reparti di rianimazione degli ospedali lombardi ci sono stati oltre 100 ricoveri in più negli ultimi 7 giorni. A Brescia è vera emergenza, con 580 casi ogni 100 mila abitanti.
Eloquente la dichiarazione di oggi del presidente Fontana: “Da una settimana, soprattutto a causa delle varianti, siamo entrati in quella che è definita come ‘terza ondata’. I dati ospedalieri sono in netta crescita e purtroppo le chiusure sono ancora necessarie per contrastare l’espansione del virus”. Poi un segnale di schiarita all’orizzonte, anche se ancora molto lontano: “Non è la stessa situazione di un anno fa. Sappiamo come proteggerci. I nostri medici e infermieri sono più consapevoli e, soprattutto, 400.000 dei nostri Operatori Sanitari sono vaccinati. (…) Lottiamo per trovare la fine dell’emergenza e con essa la vera libertà”.
In mattinata erano uscite alcune indiscrezioni sull’esito della riunione del Cts: il modello potrebbe essere quello adottato a Natale, con una modulazione tra arancione e rosso con l’obiettivo di arrivare a meno di 50 casi ogni 100mila abitanti. L’idea è quella che sopra i 250 casi settimanali per 100mila abitanti, debba scattare automaticamente la zona rossa: il che significa non solo scuole chiuse, come nella zona arancione rafforzata in cui oggi ci troviamo in Lombardia, ma anche negozi chiusi. Gli esperti insistono anche sulla necessità di potenziare la campagna vaccinale. Anche il presidente dell’Anci Antonio Decaro ha parlato di “una stretta anche per Pasqua, per evitare di far spostare le persone durante le feste”.