Enzo Ventura, medico in pensione in prima linea per la campagna vaccinale
Enzo Ventura, medico cremasco in pensione da 8 anni, fa parte di un gruppo di colleghi che hanno dato la propria disponibilità per la campagna vaccinale anti-covid.
Enzo ha 72 anni, ha una specialità in Igiene e Medicina preventiva, profilassi internazionali e poi si è dedicato ai servizi socio sanitari per l’area Cremonese, in particolare nell’area della disabilità e malattie rare. Da qualche anno si dedica al volontariato alla sezione Auser di Vaiano Cremasco, con il collega Dario Cerrato e l’assistente sanitario Doretta Nolli.
“Ho sentito, come i miei colleghi, il bisogno di dare una mano, per evitare che tutto il peso gravasse sul personale ospedaliero”, dichiara Enzo. “Siamo medici e operatori che hanno lavorato in questo campo per decenni: questo tipo di attività ci è famigliare”.
I medici volontari – circa una quindicina – eseguono fino a quattro turni settimanali di 5 ore ciascuno, anche la domenica, se necessario. “Noi svolgiamo per lo più la parte anamnestica, cioè aiutiamo gli anziani a compilare i moduli nei quali viene chiesto loro di indicare lo stato di salute generale, se hanno avuto contatti con positivi, o patologie, se assumo farmaci o hanno accusato i sintomi del covid”.
“Mi accorgo sempre più che questi anziani sono spesso soli – aggiunge – è un problema che avevo già notato negli ultimi anni di lavoro. E’ un dramma sociale, per questo, soprattutto ora, dobbiamo fornire loro tutto l’aiuto possibile”. Enzo collabora con il personale ospedaliero e con gli operatori che, terminato il proprio turno, si prestano gratuitamente per migliorare l’andamento della campagna vaccinale: “Arriviamo a 240/260 dosi giornaliere. Il farmaco Pfizer, che viene somministrato agli over 80, contiene 6 dosi per ogni boccetta e, una volta aperto, deve essere utilizzato entro sei ore, altrimenti va sprecato”.
Il medico confida nel vaccino della Johnson & Johnson (che potrebbe essere approvato il prossimo 11 marzo dall’Ema, ndr): “Permette di ottenere l’immunità con una sola dose, e può essere utilizzato facilmente al domicilio, perché si conserva in un qualsiasi refrigeratore, a differenza di quello Pfizer che necessita di temperature estremamente basse”. Questo potrebbe fare la differenza per la campagna vaccinale di massa, fondamentale per la sconfitta del virus.
Quando non è al padiglione dedicato agli ultraottantenni, Enzo è sulla linea vaccinale interna alla struttura ospedaliera, dove eseguono la profilassi le forze dell’ordine e, da qualche giorno, gli operatori sociali e i soggetti più fragili con disabilità.
“Non riesco a vedere i miei figli da settembre: vivono in Inghilterra, e sono riusciti a venire a trovare me e mia moglie solo dopo ferragosto – racconta Enzo – Abbiamo un aereo prenotato da Pasqua 2020, ma abbiamo dovuto rimandare. Ci sentiamo via Skype, riusciamo a partecipare alla loro vita, per quanto possibile. Sia Matteo che Maria Laura sono bravi, ci chiamano ogni giorno. Contiamo di poterli andare a trovare dopo l’estate, quando, speriamo, le vaccinazioni saranno a buon punto”.
Ambra Bellandi