Demansionamento e mobbing L'ex dirigente Enrico Bresciani chiede i danni al Comune
Lamenta di essere stato demansionato e di aver subito mobbing sul lavoro, Enrico Bresciani, il funzionario comunale che ha intentato una causa di lavoro contro l’amministrazione comunale di Cremona, rappresentata dall’avvocato Enrico Cistriani. Oggi in udienza sono stati sentiti tre testimoni: per il Comune la responsabile dell’ufficio formazione, mentre per Bresciani due testi, tra cui una ex collega oggi in pensione. Le testimonianze, insieme ad altre cinque sentite nella precedente udienza, sono state necessarie per ricostruire i fatti.
Il ricorso di Bresciani, già dirigente comunale prima della giunta Galimberti, è basato sulla mancata assegnazione di incarichi, con relativo risarcimento danni. Assunto alle dipendenze comunali nel 1978, Bresciani, durante i lunghi anni in Comune, ha fatto carriera diventando non solo posizione organizzativa, ma ricoprendo per una decina di anni anche la posizione di dirigente in vari settori, dall’ambiente, alla mobilità sostenibile, al traffico.
Poi, dal giugno 2014, dall’insediamento dell’attuale giunta, la decisione di demansionarlo a funzionario senza incarichi, obbligato, come spiegato in un ricorso di 100 pagine, a dedicarsi a mansioni ben diverse da quelle legate alla sua professionalità.
Bresciani lamenta anche di essere stato emarginato sul lavoro e di aver subito non solo un danno professionale, ma anche psicologico. Al termine dell’udienza il giudice non ha fissato rinvii, ma si è riservato di decidere se accogliere o meno altre richieste istruttorie, come ad esempio una perizia medica chiesta dallo stesso Bresciani.
Sara Pizzorni