Cronaca

Tanti spazi da rigenerare in città: in via Gioconda il progetto di Alac per un centro culturale

L'associazione Latino Americana ha chiesto di inserire la sede che ha in affitto dal Comune tra le aree di rigenerazione urbana: il progetto prevede anche di realizzare al secondo piano alloggi per l'ospitalità di giovani e spazi creativi.

Si torna a fare il punto sulle aree e i contenitori dismessi (e non solo) cittadini, questo pomeriggio, giovedì 4 marzo in Commissione Territorio, con l’espressione di voto sul documento che individua gli ambiti nei quali avviare processi di rigenerazione urbana e territoriale.

Il documento era già stato illustrato dal vicesindaco Virgilio a fine gennaio e ora si tratta di votare la relazione finale, prima del passaggio definitivo in Consiglio. Lo scopo finale è quello di incentivare operatori privati (ma anche pubblici) a recuperare aree o fabbricati dismessi, disincentivando ulteriore consumo di suolo, in base alla legge regionale 12 del 2005, successivamente modificata.

Ci sono aree e contenitori noti, ma anche qualche nuovo inserimento e aree meno in vista rispetto a quelle su cui sono puntati i riflettori da decenni, quali il comparto di via Radaelli – vecchio ospedale dove il Comune avrebbe intenzione di realizzare alloggi per famiglie fragili, finanziamenti permettendo.

Quattro le nuove proposte arrivate da privati: la prima riguarda le aree verdi di Borgo Loreto, per le quali  sono stati chiesti giochi per bambini: in piazza Prato Verde e in  piazza Patrioti si trovano poche attrezzature in pessimo stato di conservazione.

Due altre richieste riguardano l’area ex Armaguerra, che è già inserita tra gli ambiti di trasformazione nell’attuale documento di piano, e di cui ora viene chiesto l’inserimento anche negli ambiti di rigenerazione urbana. Come noto, qui è già in corso di realizzazione un Piano attuativo che porterà alla realizzazione di edifici direzionali e commerciali, ma con ricadute anche sugli spazi pubblici (vedi interventi viabilistici sulla tangenziale – via Seminario e prolungamento del sottopasso dell’Itis) e senza ulteriore consumo di suolo.

Anzi, i proponenti evidenziano che l’intervento consente – si legge nella Relazione che verrà presentata in Commissione –  “la sostituzione dell’attuale tessuto urbanistico edilizio mediante un insieme sistematico di interventi edilizi anche con modifica del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale”, con incremento delle “prestazioni ambientali, ecologiche, paesaggistiche, energetiche e sismiche e prevedono una bonifica ambientale”.

La proposta più nuova è quella presentata dall’associazione Latino Americana (Alac) che quest’anno celebra il trentennale e ha già annunciato importanti progetti culturali nella propria sede di via Gioconda. Proprio qui, l’associazione intende trasformare le stanze al primo piano in un vero e proprio centro culturale in cui “si possano svolgere attività di promozione culturale ad ampio raggio rivolte alla città, per l’intero arco dell’anno”. Già inoltrata al Comune la richiesta di poter usufruire dell’intero primo piano, che necessita di un restauro conservativo. L’intero complesso presenta vari problemi da risolvere: caduta di calcinacci nel patio, mancanza dell’uscita di sicurezza, infiltrazioni d’acqua dal soffitto.

Nel secondo piano, inutilizzato, Alac propone la realizzazione di una “Casa dell’Ospitalità” per giovani, artisti di passaggio in città per motivi quali studio, lavoro, vacanza breve. Un luogo che potrebbe diventare laboratorio di arti plastiche, musica, tecnologia, artigianato. La proposta prevede di ricavare 8 locali per un totale di 20-24 posti letto e Alac si candida come gestore della struttura mettendo a disposizione i propri spazi, laboratori e biblioteca.

L’altro contesto per il quale l’associazione intende proporre l’inserimento negli ambiti di rigenerazione è la serra in disuso del Parco del Vecchio Passeggio, che potrebbe diventare percorso didattico rivolto alle scuole con tema la flora tropicale, alla scoperta del valore della biodiversità.

AREE DISMESSE, UN LUNGO ELENCO – Il documento che andrà in commissione riepiloga quali sono gli ambiti di rigenerazione del Pgt vigente  e gli eventuali progetti di intervento: tra quelli in fase di attuazione ci sono l’area ex annonaria e appunto, l’ex Armaguerra, ma molti altri sono fermi: area Cammi di via Trebbia, Ocrim di via Massarotti, ex scalo ferroviario di via Brescia e di via della Dogana, ex Piacenza Rimorchi via Milano; palazzina ferroviaria di via Milano accanto al passaggio a livello, ex Pelizzi di via Brescia.

Tra le aree di rigenerazione: ex ospedale via Radaelli, ex distributore di largo Moreni, ex filanda di via XX settembre, ex scuole di Picenengo (utilizzate come centro di accoglienza), ex Snum di via Giordano (in corso la bonifica e recupero Cremonella; prossimamente insediamento di media distribuzione); stabile Inps di piazza Cadorna.

E poi ancora: gli ex monasteri, l’ex Telecom di via Dante, la caserma La Marmora, la sede de Coni di via Filzi, l’ex Inam di viale Trento e Trieste, a cui si sono aggiunte più di recente le serre comunali di via Sesto, il foro Boario (è in vendita parte della palazzina ex Croce Rossa e a breve sarà libero il centro sociale Dordoni); il complesso Aler di via santa Croce e molte altre ancora.

Alcune delle nuove aree da rigenerare inserite nella programmazione comunale

Giuliana Biagi

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