Lettere

Vaccini in Lombardia,
basta disinformazione
dal Partito Democratico

da Filippo Raglio

Egregio direttore,
le scrivo per rispondere alle mistificazioni contenute nella lettera del Pd cremonese che avete pubblicato l’altro ieri (qui l’articolo completo).

Lo scritto inizia con l’accusa di un presunto ritardo nella somministrazione dei vaccini in Lombardia. Accusa però non corroborata da alcun dato in tutto il testo, che invece prosegue con una serie di affermazioni a volte al limite del ridicolo: ad esempio il lamento della scomodità della zona vaccinazioni al sesto piano dell’ospedale di Cremona, ovviamente un complotto della giunta Fontana.

Per compiere una seria valutazione dello stato del piano vaccinale lombardo, basterebbe aprire la pagina dedicata sul sito del governo, dove sono riportati i dati di tutte le regioni.

Ebbene la Lombardia ha somministrato, al momento della scrittura della presente lettera, il 72% delle dosi ricevute. Una quota ben lontana dai veri ritardatari, come la Calabria che si ferma al 56%, e attinente invece alla disposizione emanata anche dal ministero, di tenere circa il 30% delle dosi di scorta.

I capricci delle aziende farmaceutiche in fatto di riduzione delle consegne ci espongono infatti al rischio di non riuscire ad effettuare i richiami, vanificando così tutti i nostri sforzi. Questa scelta di non eccedere con le inoculazioni è stata adottata dalla maggior parte delle regioni, tanto che la media nazionale è del 73%.

Insomma sarebbe ora che il Partito Democratico lombardo abbandonasse questa campagna di disinformazione contro la nostra regione, iniziata precisamente un anno fa con le polemiche negazioniste sulla mascherina di Fontana indossata in diretta.

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