Da oggi didattica a distanza per gli studenti bresciani che frequentano a Cremona
Qui sopra, il videomessaggio del Provveditore agli studi di Cremona Fabio Molinari
Scuole superiori alle prese con una nuova emergenza: la didattica a distanza per gli studenti residenti in provincia di Brescia, che rappresentano una fetta consistente della popolazione studentesca cremonese. Ieri pomeriggio, a ridosso dell’ordinanza regionale sulla fascia arancione rafforzata, i dirigenti scolastici delle superiori si sono rapidamente consultati e hanno concordato di avvisare gli studenti residenti sul bresciano di non recarsi a scuola.
Ancora una volta, i presidi hanno dovuto prendere una decisione nel giro di pochissimo tempo, senza indicazioni specifiche, ma sulla base dell’ordinanza che impone il divieto di uscire dal proprio comune a tutti i residenti della provincia di Brescia, a otto comuni bergamaschi e a quello di Soncino.
Avvisi che invitano a non recarsi a scuola, ma a seguire le lezioni in Dad, sono usciti un po’ su tutti i siti e i registri elettronici delle scuole cremonesi e la facilità di comunicazione con gli studenti attraverso whatsapp ha reso possibile diffondere l’informazione.
“Non le nascondo – afferma Maria Grazia Nolli, dirigente del Liceo Manin– che anche noi eravamo in dubbio, ma in attesa di indicazioni più precise abbiamo ritenuto opportuno di seguire alla lettera quella parte dell’ordinanza che istituisce la didattica a distanza per i ragazzi residenti in zona arancione”.
Per quanto riguarda il Manin, “ho ritenuto di effettuare questo invito anche perché i genitori hanno cominciato a chiamarci per capire come organizzarsi: i nostri sono ragazzi grandi, ma molti hanno fratelli più piccoli che non possono essere lasciati soli a casa”.
In assenza di una nota ufficiale che riguardasse specificamente le scuole in zona gialla ma con studenti provenienti dall’arancione, i dirigenti non hanno potuto fare altro che ‘invitare fortemente’ questi ultimi a restare in Dad in via precauzionale.
Stessi toni anche al liceo Aselli, dove sono 96 su un migliaio di iscritti gli studenti bresciani e dove il dirigente Roberto Ferrari aveva diffuso ieri una nota: “Si invitano gli studenti provenienti dalle zone arancioni rafforzate (provincia di Brescia) a non venire a scuola domani, 24 febbraio, ma ad utilizzare la DaD. Seguiranno domani indicazioni più precise”.
E al Torriani (228 studenti interessati, di cui 140 all’istituto tecnico, 53 al professionale, 35 al liceo delle Scienze applicate): “Si comunica che, in via cautelativa, da domani 24 febbraio 2021, tutti gli studenti che provengono dalle zone arancioni rafforzate sono invitati a fare lezione da casa. A loro sarà garantita la DAD dallo sforzo dei docenti, cui va il mio ringraziamento per il disagio arrecato nell’organizzazione del loro lavoro. Al momento è in corso il tavolo tecnico della Prefettura, con ATS e Ufficio Scolastico per assumere decisioni condivise, che avrò cura di comunicare al più presto”.
“Ormai siamo abituati rimodulare organizzazione della didattica, la pandemia ci ha costretto a essere flessibili, ma immagino per che per le famiglie sia veramente difficile adattarsi continuamente, afferma Nolli. “L’unica speranza sono i vaccini, qui le cose cambiano di settimana in settimana”.
Giuliana Biagi