Cronaca

Sanità da cambiare, presidio di Rifondazione davanti all'Ospedale

Si svolgerà anche a Cremona l’iniziativa del  coordinamento lombardo per il Diritto alla Salute di cui fa parte anche Rifondazione Comunista, Sabato 20 febbraio 2021 dalle ore 10 alle 12,30 davanti all’Ospedale, con un presidio di denuncia con volantinaggio e in connessione ideale e via facebook con le molte mobilitazioni sparse per tutta la Lombardia.

Un anno fa – affermano gli organizzatori –  si scopriva il primo paziente di Covid-19 e cominciava per l’Italia (90.000 decessi) e in particolare per la Lombardia (30.000 morti) un dramma non ancora concluso.
La pandemia ha mandato in frantumi in poche settimane la cosiddetta “eccellenza” del modello sanitario lombardo. Le controriforme di Formigoni e Maroni, assunte in toto dalle politiche della giunta Fontana, hanno costruito un sistema sanitario basato su una modalità quasi monarchica di gestione delle strutture pubbliche (ATS, ASST), un sistema ospedalecentrico, molto debole nella medicina territoriale, non in grado nemmeno di supportare l’azione dei medici di base di fronte alla pandemia.

I tagli alla sanità e l’estesa privatizzazione hanno causato l’esplosione delle liste d’attesa e ridotto l’accesso alle cure delle cronicità portando ad ulteriori decessi. Non si tratta solo quindi di incompetenza e imprevidenza – i vaccini influenzali insufficienti e pagati a caro prezzo, la rinuncia al tracciamento, la vaccinazione anticovid che non decolla – si tratta di una politica totalmente da dismettere, in cui corruzione e conflitto di interessi la fanno da padroni sfruttando il sistema del pagamento a prestazione (si pensi alla clinica S. Rita di Milano, allo scandalo della Maugeri, alla partita di camici ordinate al cognato di Fontana).

Il risultato è una vera e propria salute di classe: chi ha reddito può curarsi e chi non ne ha si trascura, vive male e muore prima. Va azzerata la normativa che sorregge questo sistema discriminatorio e inefficace: la legge regionale 23/2015 ora in corso di revisione.

Non basta un aggiustamento della normativa regionale, né sostituire l’assessore Gallera con Letizia Moratti, famosa “campionessa” della privatizzazione. Bisogna cancellare la riforma perché le modifiche di facciata porteranno solo ulteriori guasti”.

 

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