Cronaca

Verso nuovi lockdown? Bosio: 'Ma oggi i contagi avvengono soprattutto in famiglia'

Videoservizio di Giovanni Rossi

Castrezzato, comune bresciano a pochi km dal confine con l’alto cremonese, vive il suo primo giorno in fascia rossa senza particolare sorpresa: le scuole erano già chiuse e le numerose quarantene in corso avevano già sfoltito il numero di persone circolanti.

Il ritorno di un lockdown, generalizzato o almeno su ampia scala, viene ormai invocato da tanti infettivologi. Sul tema si esprime anche lo pneumologo cremonese Gian Carlo Bosio, ormai libero professionista dopo un’intera vita lavorativa spesa all’ospedale di Cremona. “L’esperienza dello sorso anno – afferma –  ci insegna che con la bella stagione il virus si diffonde molto meno e sarà utilizzando quella ‘finestra’ temporale  per le vaccinazioni di massa che potremo aspettarci di arrivare all’autunno con una situazione migliore”.

 “Il virus a giugno non è scomparso perchè siamo stati bravi – aggiunge, ma perchè ci sono state le condizioni cliniche favorevoli, succede così per tutti i virus respiratori.  E’ successo così in tutto il mondo, non solo da noi.  Non credo quindi che la semplice istituzione di un lockdown possa essere efficace, anche perchè abbiamo visto che oggi è la famiglia il contesto di maggiore contagio.  Noi dobbiamo continuare ad attuare i comportamenti che già conosciamo: lavaggio frequente delle mani, mascherina, distanziamento interpersonale”.

Quanto alle varianti che in questo momento stanno mostrando tutta la loro pericolosità: “Direi che ci sono sempre state, è normale che più il virus circola da individuo ad individuo, più si modifichi. Importante è continuare a monitorare queste variazioni per vedere fino a che punto i vaccini potranno continuare a funzionare. In Israele le infezioni sono crollate e si è dimostrato che chi è stato vaccinato non trasmette il virus”. gb

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