Cronaca

Nel Cremonese patrimonio residenziale vetusto: 30mila case hanno oltre un secolo

Edifici vecchi di ormai oltre un secolo, che spesso cadono a pezzi o giaciono abbandonati, senza più alcuna destinazione d’uso: la vetustà del patrimonio edilizio cremonese emerge dall’analisi del Sole 24Ore, secondo cui la quota più alta di edifici residenziali è stata edificata prima del 1919: sono ben 28.824.

Segue il decennio 60/70, nel corso del quale sono state costruite 28.300 case, mentre altre 25.648 sono sorte nei dieci anni successivi, fino al 1980. Con questi dati, Cremona, rispetto al resto della Lombardia, risulta essere la provincia con il patrimonio edilizio residenziale più vecchio.

Un dato che non stupisce: basta fare un giro in città, o nei comuni circostanti, per rendersi conto di quanto siano numerosi, ormai, gli immobili fatiscenti, o quasi.

Esaminando gli altri periodi storici, tra il 1919 e il 1945 le costruzioni sono state 16.641, tra il ’46 me il ’60 18.963. Venendo invece a tempi più moderni, negli anni ’80 il territorio ha visto sorgere 17.133 case, negli anni ’90 sono state 13.560, mentre nei primi cinque anni del secondo millennio 10.522 edifici hanno visto la luce. Dal 2006 a oggi, infine, ne sono sorti altri 9.705.

Come evidenzia il Sole 24Ore, quella della casa è una delle leve che serviranno a rilanciare l’economia italiana, grazie all’ecobonus 110%, che dovrebbe incentivare la popolazione a rinnovare le abitazioni, rendendole più efficienti sotto il profilo energetico, attraverso il finanziamento di interventi che vanno dalla realizzazione di cappotti alla sostituzione delle caldaie.

L’Italia, nel suo complesso, presenta una situazione variegata, dove le province con la maggioranza degli edifici più vecchi si trovano al centro-nord.

Laura Bosio

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