Cronaca

Il ristoratore Nello Milone protesta davanti alla Prefettura 'Dateci aiuti, non solidarietà'

“Al Prefetto di Cremona. Vorrei fallire per una incapacità imprenditoriale, non a causa di un virus. Vogliamo aiuto, non solidarietà”. E’ la scritta sul cartello che Nello Milone, titolare della Trattoria del Tempo Perso di via Ceresole a Cremona, si è portato questa mattina davanti alla Prefettura. Una protesta solitaria e civile, quella del ristoratore cremonese, anche lui, come tantissimi suoi colleghi commercianti, alle prese con le difficoltà economiche portate dalla pandemia.

“Finchè sei chiuso non viene nessuno”, ha detto il ristoratore, “viene l’Agenzia delle Entrate e trova chiuso e se ne va a casa. Adesso siamo aperti ed entrano. Il lavoro non c’è, i turisti non ci sono, lo spostamento tra regioni che non c’è, non c’è un albergo aperto. Lo dicevo in tempi non sospetti: la ripartenza sarà la nostra fine. Io, per esempio, ho fatto l’8% di fatturato di questi due mesi. Tanti miei colleghi hanno chiuso o stanno chiudendo: ‘La Bottiglieria’, ‘La Cafetera’. Ne parleremo alla fine dell’anno. Io ho perso il 70%. Poi il lavoro non lo fai più come prima. Magari riapri, ma poi ti riempi di debiti e ti tocca chiudere”.

Nello Milone si rivolge a Mario Draghi: “Ora dateci degli aiuti seri, e non ristori a pioggia che non servono a nulla”. E attacca la Camera di Commercio e le associazioni di categoria che, secondo Milone, non hanno fatto un piano adeguato per dare gli aiuti alle categorie che ne avevano bisogno.

Sara Pizzorni

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