Cronaca

Il medico che salvò Mattia guarito dalla battaglia contro il Covid

Aveva salvato il giovane Mattia, 18enne intubato a causa del Covid durante la prima fase della pandemia. Stavoltà è toccato a lui, Maurizio Cannavò, a trovarsi a lottare per la vita. Lo racconta sulle pagine di Varese News.

Lui, oncologo presso l’ospedale di Chittiglio, era venuto a Cremona a offrire il proprio sostegno tra marzo e aprile, lavorando senza sosta, e trovandosi appunto a curare Mattia. Poi, il 27 dicembre, il virus ha colpito anche lui: prima qualche linea di febbre e un malessere generale, da lui imputati però alla stranchezza.

Poi la febbre era salita a 40, e il tampone aveva confermato la positività. In pochi giorni, la situazione è precipitata, e il dottor Cannavò si è trovato a patire quello che per tanto tempo ha curato nei suoi pazienti. La famigerata “fame d’aria”. Immediatamente i suoi colleghi hanno attivato il soccordo, con posto letto in Cpap.

“Ho avuto paura” ha detto il medico al quotidiano varesino. “Paura di lasciare la mia casa, mia moglie e mio figlio”. Ha scelto di farsi curare a casa, costantemente assistito dai medici, che gli hanno portato le medicine e le bombole dell’ossigeno.

Nei 15 giorni difficili, riporta ancora Varese News, il dottor Cannavò ha applicato su di sé le tecniche attuate in reparto. Quelloche consigliava ai pazienti per stare un po’ meglio. Giorni durissimi, in cui ha temuto di non farcela.

Poi, finalmente, la malattia inizia a regredire, lasciandolo però senza forze, al punto di non riuscirsi neppure ad alzare dal letto. Ora il Covid non c’è più, ma i segni restano: l’ultima ecografia ha mostrato segni molto evidenti sui polmoni.

Tanti i messaggi di solidarietà pervenuti a Massimo Cannavò durante la sua degenza, anche da parte di Mattia, che ha tifato per lui dall’inizio alla fine.

(nel video il servizio di Giovanni Rossi)

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