Cronaca

All'asta per 10 milioni il Guarneri 1706 'filius Andreae': fu rubato dai nazisti

E’ finito all’asta per dieci milioni di dollari il violino Giuseppe Guarneri 1706 ‘filius Andreae’, di origine cremonese, che porta con sè una storia torbida e che è al centro di una disputa tra gli eredi dell’antico proprietario, un negoziante ebreo di strumenti musicali, al quale lo strumento fu sottratto dai nazisti, e una Fondazione tedesca che oggi risulta proprietaria del violino.

Lo annuncia il quotidiano Italia Oggi, che racconta come la Germania si trovi, a questo proposito, in una situazione difficile, nell’ambito dell’impegno di risarcire le vittime del nazismo, o di restituire agli eredi le opere d’arte.

Il Guarneri 1706 era di proprietà di Felix Hildesheimer, negoziante di strumenti molto conosciuto in Europa a Speyer. Lo aveva comprato nel 1938, ma pochi anni dopo, a causa delle leggi razziali, aveva dovuto vendere negozio e casa. Successivamente lui si tolse la vita mentre la moglie e le due figlie furono internate in un lager in Francia e fuggirono poi negli Usa.

Del violino da allora si persero le tracce, finché non venne acquistato da una violinista di Norimberga, Sophie Hagemann, nel 1974. Alla sua morta lo strumento divenne proprietà dellaFranz Hoffman und Sophie Hagemann Stieftung, fondazione che sostiene i giovani musicisti.

Recentemente, i nipoti dell’antico proprietario, Hildesheimer, hanno chiesto la restituzione dello strumento, in quanto sottratto dai nazisti illegittimamente. Una richista a cui ha dato ragione la Limbach Kommission, che si occupa appunto della restituzione dei beni sottratti alle famiglie ebree nel III Reich. Secondo gli esperti, lo strumento venne infatti ceduto sotto costrizione, per consentire alla famiglia il visto per fuggire alla deportazione.

In un primo momento la Fondazione Hagemann si era dichiarata disposta a un compromesso, che prevedeva il risarcimento, per 100mila euro alla famiglia del commerciante ebreo, mantenendo però la proprietà del violino, con l’impegno di affidarlo a giovani musicisti di talento. Tuttavia la questione è tornata oggi alla ribalta in quanto dopo 4 anni dalla decisione della commissione gli eredi non hanno ancora ricevuto alcun idennizzo.

A quanto riportano sia Italia Oggi sia il New York Times, sembra sia emerso che la Fondazione, dopo ulteriori ricerce, avrebbe trovato prove che lo strumento sia stato venduto senza costrizioni e al prezzo di mercato nell’epoca, in quanto non compare nell’elenco dei beni sottratti dai nazisti. Una versione su cui però non concorda la commissione tedesca, in quanto la Gestapo aveva sequestrato il negozio, compresi gli strumenti che conteneva.

In casi come questo, rivela la commissione, gli oggetti più preziosi venivano comprati, in aste truccate, dai parenti degli stessi agenti Gestapo. Dunque difficile che si possano trovare ricevute regolari.

A Cremona, questo violino, è riapparso nel settembre 2018, quando venne suonato dalla talentuosa violinista Macovei Aurelia durante una serata di beneficienza alla Caserma Col di Lana.

 

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