Lettere

Consiglio del 1 febbraio
Poli e Burgazzi replicano
al centrodestra

da Roberto Poli e Luca Burgazzi - Pd

Scene teatrali di pessimo livello quelle inscenate da Forza Italia e Viva Cremona, che non meriterebbero ulteriori atti, se non fosse necessario ricostruire la verità dei fatti.
Innanzitutto l’ordine del giorno relativo alla concessione di spazi pubblici subordinato alla dichiarazione di adesione ai valori costituzionali è stato depositato il 27 gennaio 2019 e discusso oltre un anno dopo, nel consiglio del 1 febbraio 2020. Ci sembra quantomeno stravagante sostenere che la maggioranza l’abbia voluto trattare con urgenza, anteponendolo ad altri oggetti.
Nel merito dell’ordine del giorno, peraltro già approvato e applicato in tanti altri comuni quale ad esempio Milano, la proposta di emendamento di FI di togliere la clausola antifascista, per compiacere una parte dell’elettorato di destra non era ovviamente accettabile in quanto snaturerebbe l’obiettivo dell’iniziativa.
Per quanto riguarda poi il piano energetico ambientale abbiamo assistito al tentativo maldestro, tramite la disconnessione durante la discussione in Consiglio Comunale, di buttare in caciara un progetto di grande innovazione e ambizione, con investimenti di 100 milioni di euro che rappresenta una svolta verso un modello di economia circolare e decarbonizzazione con ricadute anche in termini occupazionali.
L’atteggiamento polemico sul metodo dei consiglieri forzisti tradisce in realtà la difficoltà di rimanere sui contenuti, nella delusione di un centrodestra che da sempre tifa per un potenziamento dell’inceneritore o per un nuovo inceneritore, ma non esce allo scoperto e rema pregiudizialmente contro qualsiasi progetto che possa costruire un’alternativa.

Infine in merito alla questione zona rossa, consigliamo a Forza Italia che governa da sempre la Lombardia di intervenire direttamente a livello regionale per promuovere i risarcimenti ai commercianti.
La dinamica ormai è chiara: gli errori nella trasmissione dei dati da parte di Regione Lombardia ha comportato un ingiustificato inserimento in zona rossa dal 17 al 31 gennaio, come risulta dal comunicato dell’Istituto Superiore di Sanità.

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