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Scuola, Ceraso e Malvezzi chiedono convocazione di ufficio di presidenza urgente

Un ufficio di presidenza urgente per parlare del ritorno sui banchi di scuola: a chiederne la convocazione sono i capigruppo in consiglio comunale di Italia Viva, Maria Vittoria Ceraso, e di Forza Italia, Carlo Malvezzi, con una lettera indirizzata al presidente del consiglio comunale, Paolo Carletti, e all’assessore all’istruzione, Maura Ruggeri, avanzando anche la richiesta “che all’incontro sia invitata anche una rappresentanza dei Presidi, del Collettivo il Megafono e del gruppo cremonese Priorità Alla Scuola”.

Un incontro che si rivela particolarmente urgente, si legge nella missiva,”dal fatto che mercoledì 3 febbraio ci sarà una nuova riunione del tavolo prefettizio nella quale si discuteranno le modalità del rientro in presenza degli alunni al 75%, argomento che crediamo debba essere condiviso anche con i Consiglieri Comunali, vista la partecipazione del Sindaco al Tavolo che sarà evidentemente chiamato ad esprimere la posizione dell’amministrazione”.

“Siamo a conoscenza del fatto che al Tavolo i Presidi degli Istituti cittadini hanno espresso diverse valutazioni rispetto alla soluzione degli orari scaglionati a scuola con doppio ingresso alle 8, alle 9.30 e alle 10 evidenziando in maniera precisa le varie criticità che una tale soluzione comporterebbe” spiegano i firmatari.

Tra questi, “ragazzi in giro per la città in attesa del proprio turno di entrata, prolungamento delle lezioni fino a metà pomeriggio con problemi di rientro a casa ad orari che non permetterebbero sia lo studio sia lo svolgimento di altre attività ludico ricreative delle quali fino ad oggi i ragazzi sono stati privati, come lo sport, e di cui hanno tanto bisogno, il problema del pranzo visto che nessuna delle scuole è attrezzata per garantire quel momento in sicurezza”.

“Le entrate scaglionate comporterebbero anche una turnazione delle classi alle quali sarebbe necessario garantire un’alternanza anche tra lezioni in presenza al 75% e in dad al 25% attraverso un’organizzazione complicatissima che le scuole comunque stanno tentando di elaborare sulla carta ma che di fatto sarà impossibile attuare in concreto” continuano.

“Quello che ci chiediamo è perchè debbano essere ancora le scuole, e quindi Presidi, insegnanti, personale scolastico, a dover mettere in campo soluzioni rispetto a problematiche che di fatto nulla hanno a che fare con l’organizzazione scolastica, come il tema dei trasporti.

Non si può non dare atto di come la scuola fin dall’inizio della pandemia sia stata in grado di garantire una continuità didattica ai nostri ragazzi e di come si sia attrezzata per un rientro a scuola in sicurezza fin dal mese di settembre.

In che modo chi ha la responsabilità dei trasporti ha modificato l’organizzazione degli stessi in tempi di pandemia per garantire percorsi di sicurezza casa scuola? Quali investimenti sono stati fatti in tal senso? Perchè non si mette mai in dubbio la rigidità dell’organizzazione dei trasporti e si chiede invece continuamente flessibilità ed adattamento alla scuola come se quest’ultime misure non avesse costi soprattutto in termini di benessere per i nostri ragazzi?

E proprio rispetto al benessere degli alunni credo sia opportuno anche riaffrontare il tema dei banchi a rotelle, velocemente archiviato dall’Amministrazione. Di fatto è notizia di questi giorni che durante una riunione tra l’assessore all’istruzione della Regione Veneto, con le sigle sindacali, l’Assessore regionale ai trasporti, la direttrice dell’ufficio scolastico regionale e la Prefettura di Venezia in vista del ritorno a scuola delle superiori, abbiano tutti convenuto di bocciare i banchi a rotelle che come è emerso nella riunione sono stati ritirati dai plessi scolastici in cui erano stati introdotti in quanto causa di mal di schiena.

Crediamo che la stessa cosa debba essere proposta a livello locale e regionale ponendo la questione anche all’attenzione del tavolo prefettizio perchè non è ammissibile che il rispetto dell’autonomia scolastica riconosciuta ai Dirigenti scolastici possa prevalere sul tema della salute degli alunni. Per tutti questi motivi riteniamo che le questioni citate debbano essere trattate al più presto in Ufficio di Presidenza”.

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