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Ripresa scuole, Ceraso: 'A che punto è l'ordine del giorno approvato?'

Nuova interrogazione di Maria Vittoria Ceraso sul tema del rientro a scuola e sulla riapertura, su cui il consigliere di Viva Cremona ha presentato un’interrogazione per ritornare sul tema già dibattuto in consiglio comunale, e chiedere a che punto di attuazione è l’ordine del giorno approvato circa un mese fa in consiglio.

“La questione della riapertura delle scuole è stata portata per la prima volta in Consiglio Comunale attraverso un ordine del giorno della sottoscritta e dei colleghi Malvezzi, Fasani e Simi ma non aveva trovato il consenso unanime da parte delle altre forze politiche che ritenevano troppo apocalittiche le premesse dell’atto che a parere di alcuni consiglieri (Villani, Poli, Barcellari) enfatizzavano in maniera infondata sulle conseguenze negative della dad in termini di salute psicofisica dei ragazzi, tanto che al fine di trovare un’intesa comune decisi di ritirare l’ordine del giorno” spiega Ceraso.

Di certo “la montagna di studi” a cui facevo riferimento per dimostrare il grave malessere dei nostri giovani sembra al contrario aver convinto famiglie e studenti che nello scorse settimane hanno manifestato più volte per chiedere la ripresa delle lezioni in presenza interrotte a fine ottobre principalmente per le problematiche relative ai trasporti e agli assembramenti fuori dalle scuole.

Ma cos’è cambiato di fatto dal 29 ottobre ad oggi? La sensazione è che le scuole siano rimaste chiuse invano in quanto la percezione è che le problematiche che ne hanno determinato la chiusura non siano state risolte.

Ad esempio in che modo è stato implementato il trasporto pubblico? Quali misure sono state adottate per evitare gli assembramenti in entrata ed in uscita dalla scuola rispetto ad ottobre? In che modo sono stati migliorati gli attuali sistemi di tracciamento dei casi positivi? Sono stati introdotti i tamponi rapidi?

Sono stati attivati i percorsi di formazione per adolescenti sulla prevenzione del contagio da Covid o percorsi di supporto psicologico? Quali misure aggiuntive/modalità organizzative sono state individuate nei lavori del tavolo coordinato dal Prefetto di Cremona e concretamente attuate?

Certamente avrei potuto evitare di porre questi quesiti attraverso la presentazione un’interrogazione orale se si fosse mantenuto fede a quanto previsto dall’ordine del giorno condiviso da tutte le forze politiche sul tema “pandemia e scuola”, approvato nel Consiglio del 18 dicembre, nel quale si impegnava il Sindaco e la Giunta a tenere costantemente informato il Consiglio Comunale, attraverso l’Ufficio di Presidenza, sull’esito dei lavori del citato tavolo e se, in vista della riapertura delle scuole fosse stato convocato l’incontro tra i capigruppo, il Dirigente dell’U.S.T. e il Direttore Generale della KM spa come scritto sempre nell’ordine del giorno.

La verità è che non basta trovare accordi di facciata su documenti se poi gli stessi non vengono attuati soprattutto su un tema così importante e delicato come quello della scuola che richiede serietà e senso di responsabilità perché di mezzo c’è il benessere di un’intera generazione.

E mi auguro che anche tutti quei genitori, alunni ed insegnanti che hanno manifestato negli ultimi giorni non si accontentino della ripresa in presenza delle lezioni al 50% ma sappiano presidiare e nuovamente manifestare se le promesse condizioni di sicurezza legate alla riapertura non fossero concretamente attuate perché il rischio è che, qualora i contagi tornassero a salire in maniera significativa, le prime a chiudere sarebbero di nuovo le scuole.

Sperando che la questione possa essere trattata al più presto in Consiglio Comunale voglio esprimere in ogni caso un ringraziamento ai presidi e agli insegnanti delle nostre scuole che fin dall’inizio dell’emergenza hanno cercato di garantire ai nostri ragazzi la continuità dei loro percorsi di istruzione in un contesto che certamente ha richiesto l’acquisizione di nuove competenze nonché la capacità di individuare modalità e approcci alternativi rispetto all’insegnamento tradizionale.

L’auspicio che mi sento di fare è che questo tempo di ripresa delle lezioni in presenza, seppur parziale, sia un tempo soprattutto dedicato alla valorizzazione delle relazioni: oggi i nostri giovani più che di essere tempestati di verifiche e interrogazioni hanno bisogno di essere rassicurati, più che di essere valutati hanno bisogno di essere ascoltati”.

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