Colf e badanti, in provincia 915 richieste di regolarizzazione
Sono 1.716 le colf e 1.712 le badanti in provincia di Cremona. Un dato che rappresenta rispettivamente l’1,9% e il 2,7% del totale lombardo.
E’ quanto emerge dal 2° Rapporto Annuale sul Lavoro Domestico 2020 a cura dell’Osservatorio Nazionale DOMINA sul Lavoro Domestico e basato su dati Istat e Inps.
Per quanto riguarda le colf, quello cremonese è il quarto dato, in termini assoluti, in Lombardia e il quinto in relazione al numero di lavoratrici ogni mille abitanti (4,8).
Sono invece 6,2 le badanti ogni 100 anziani over 79 in provincia: è il dato più basso in tutta la Lombardia (a pari merito con Pavia), mentre in termini assoluti solo solo Lodi (951) e Sondrio (1.112) ne presentano meno.
Nel Cremonese, inoltre, ci sono state 915 richieste di regolarizzazione sulle 47mila presentate sul suolo regionale nella Sanatoria 2020. Si tratta del terzo dato più basso in Regione, dopo Sondrio (+353) e Lodi (+811).
In generale, in Lombardia, il numero di lavoratori domestici assunti regolarmente nel 2019 è pari a 155.063, dato diminuito del 20% dal 2012. I dati INPS mostrano una maggiore presenza di colf (59%) rispetto alle badanti.
Queste due tipologie di lavoratori però stiano seguendo due trend differenti: le badanti sono in costante crescita, mentre le colf sono in graduale discesa dal 2012.
Osservando le principali aree geografiche di provenienza dei lavoratori domestici, si nota che un terzo dei lavoratori proviene dall’Est Europa (33,5%), con il genere femminile in prevalenza (87,9%).
L’età media corrisponde a 48,8 anni e, considerando le settimane lavorate, si registra una quasi perfetta simmetria tra chi ha completato l’anno (50,7%) e chi no (49,3%). L’incidenza degli italiani è maggiore nei lavoratori domestici che non richiedono la convivenza (15%).
Nel 2019 le famiglie in Lombardia hanno speso circa 1,48 miliardi di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici (stipendio, contributi, TFR), e il valore aggiunto prodotto da questa componente vale circa 3,7 miliardi di euro.