Zona rossa: probabile nessuna deroga per la provincia Si profila l'idea di un ricorso
Nessuna ancora risposta ufficiale, ma pare proprio che sarà bocciata la richiesta di alcuni comuni (tra i quali Crema, Cremona e Bergamo) di suddividere la Lombardia in aree differenti.
Lo si evince dalla risposta di Guido Marinoni, membro del Cts lombardo e presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo: “Non so quanto possa aver senso suddividere la regione in aree con restrizioni differenti. Le persone qui si spostano troppo”.
Il nodo sarebbe, per Marinoni, capire dove e quanto ci si sposta. “I dati di alcune zone sono migliori di altre, ma la mobilità interna della regione è troppa per isolare delle province”. Zone che se attualmente hanno meno contagi rispetto ad altre” è per l’elevata diffusione del virus durante la prima ondata e quindi i cittadini prestano maggiore attenzione”.
Il sindaco di Crema Stefania Bonaldi ricorda che esentare le province dalle misure più restrittive è previsto anche dal nuovo Dpcm: “La nostra richiesta fatta al Ministro Speranza e al Presidente Fontana sembra non andrà a buon fine e da domani la Lombardia tornerà tutta in zona rossa. Anche se sembra profilarsi l’ipotesi di un ricorso. Seguiranno aggiornamenti”.
La richiesta di deroga alla zona rossa è stata sottoscritta anche dai sindaci del distretto cremonese che costituiscono l’assemblea dei soci dell’Azienda Sociale cremonese.
ab