Cronaca

'Tappe': un progetto per avviare tirocini a sostegno di chi non trova lavoro

Tirocini formativi per aiutare chi ha perso lavoro o non riesce a trovarne uno a causa del periodo di crisi dovuto alla pandemia: questo l’obiettivo del progetto Tappe per il Futuro – Tirocini di Accompagnamento Per Progettare Esperienze per il Futuro, presentato in mattinata durante una conferenza stampa in Comune.

Il progetto, che ha un budget di 300mila euro e che vede coinvolto il settore delle Politiche Sociali e l’Informagiovani, è rivolto alle piccole e medie imprese, che possono cercare nuove professionalità, e ai giovani o a coloro che sono rimasti senza lavoro, per riuscire a inserirsi e fare un’esperienza importante.

“Abbiamo ritenuto che fosse importante gestire un’esperienza di accompagnamento, che possa offrire delle opportunità sia per i giovani, che possono fare un’esperienza formativa, ma anche per le aziende, che possono trovare personale da collocare in modo più stabile” ha spiegato l’assessore Maura ruggeri.

“Una parte di questo lavoro interesserà situazioni che richiedono accompagnamento dal punto di vista sociale” ha aggiunto l’assessore Rosita Viola. “Il tirocinio consente di fare una progettazione personalizzata che offre  strumenti più mirati”.

L’idea è nata “dalla sinergia che c’è stata nel periodo più duro dell’emergenza tra politiche sociali e Informagiovani” spiega ancora Viola. “L’osservatorio che le Politiche Sociali hanno avuto in questi mesi grazie alla distribuzione dei buoni spesa, ha permesso di inquadrare una nuova tipologia di persone in stato di necessità, diverse dai profili che di solito si rivolgano al servizio”.

Persone che magari hanno sempre lavorato e che all’improvviso si sono trovate in difficoltà, ma anche molti giovani che non sanno come collocarsi nel mondo del lavoro.

E’ emersa così l’esigenza, per le Politiche Sociali, “di andare a individuare ulteriori traiettorie di collaborazione con l’impresa sociale del territorio e con il mondo produttivo” ha spiegato la dirigente del settore, Eugenia Grossi.

“Abbiamo appurato come perdita del lavoro sita spesso all’origine di problemi di tipo sociale. Questo ci ha indotto ad avviare il progetto in un’ottica preventiva, cercando di eliminare le fragilità sostenendo la ripresa dell’attività lavorativa”.

Il bando, come spiega la dirigente dell’Informagiovan, Maria Carmen Russo, è stato pubblicato il 31 dicembre ed è rivolto alle aziende piccole e medie.

Il meccanismo è semplice: le aziende che saranno ammesse al bando potranno pubblicare le proprie richieste di profili professionali, il Comune si occuperà di valutare i candidati e di proporli poi alle imprese.

Queste potranno quindi scegliere se adatti per il tirocinio. Sarà però il Comune a effettuare l’assunzione, e a pagare fino a metà del periodo di tirocinio. L’azienda dovrà invece impegnarsi a pagare l’altra metà.

Nella speranza che poi il lavoratore possa essere inserito in azienda per un impiego. A questo proposito, nel budget è previsto sia un servizio di tutoraggio per il lavoratore, sia la possibilità di avere percorsi formativi mirati ad una miglior qualificazione rispetto al ruolo ricoperto.

“Potranno essere ingaggiati giovani e persone in difficoltà lavorativa” spiega ancora Russo. “Ogni azienda potrà avviare un massimo di 3 tirocini curriculari”. Il bando rimarrà aperto per tutto il 2021, e dal 18 gennaio l’Informagiovani sarà disponibile per fornire informazioni in dettaglio alle aziende.

Le domande si potranno presentare solo in via telematica, e saranno ammesse in ordine cronologico fino a fine delle disponibilità finanziarie. Le altre rimarranno in una graduatoria di progetti ammissibili e no finanziabili, per i quali gli attori in campo si occuperanno di trovare nuovo budget.

“Abbiamo immaginato un minimo di 50 tirocinanti, che potrebbero aumentare se riusciamo a fare economia e a portare risorse aggiuntive al progetto” continua russo. “Una volta che avremo raccolto le adesioni dalle aziende gli “annunci di lavoro” verranno pubblicati e partirà una ricerca di candidati da proporre alle aziende”.

Naturalmente chiunque si potrà candidare, anche se i servizi sociali proporranno dal canto loro una rosa di nomi spendibili.

Laura Bosio

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