Cronaca

Ordina cibo e bevande per 2400 euro e si dilegua senza saldare: denunciata 40enne

Si fingeva titolare di un attività ed effettuava ordini telefonici presso vari ristoranti della provincia, senza poi pagarli. I carabinieri di Vescovato, a seguito delle denunce di 14 titolari di  bar e ristoranti di Cremona e circondario,  sono risaliti alla truffatrice, una quarantenne disoccupata residente in paese. La donna è stata denunciata per truffa e insolvenza fraudolenta, per un totale di 2450 euro in poco più di un mese.

Gli esercenti ricevevano ordini di acquisto telefonici, durante i quali la donna riferiva che avrebbe incaricato una propria dipendente al ritiro della merce. Al momento del ritiro, però la donna riusciva a dileguarsi, sviando l’attenzione del fornitore.

Vittime di questo modus operandi sono state diverse attività della provincia: una pizzeria di Malagnino con la consegna di bottiglie di vino del valore di 500 €; un ristorante di Cicognolo, con la consegna di pizze da asporto e bevande per l’importo di 75 €; un ristorante di Cremona, con il ritiro di cibo d’asporto per l’importo di 100 €; una trattoria di Persico Dosimo, con il ritiro di cibo e bevande d’asporto per un importo di 100 €; un’osteria di Pieve San Giacomo, con la consegna di cibo e bevande per l’importo di 250 €; un ristorante a Cicognolo con la consegna di prodotti alimentari per il valore di 150 €; una torrefazione di Cremona con la consegna di bottiglie di vino e caffè per l’importo complessivo di 300 €; un ristorante di Vescovato con la consegna di alimenti per l’importo di 175 €; un bar di Piadena con la consegna di cibo e bevande per l’importo di 75 €; una trattoria di Isola Dovarese con la consegna di cibo e bevande per l’importo di 400 €; un ristorante di Cremona con la consegna di cibo e bevande per l’importo di 100 €; un ristorante di Cremona con la consegna di cibo e bevande per l’importo di 80 €; un esercizio commerciale di Pozzaglio ed Uniti, con la consegna di prodotti alimentari per l’importo di 100 €.

In una occasione la stessa donna si presentava in un ristorante di Cremona insieme ad altre due donne e dopo aver consumato cibo per l’importo di 50 €, si allontanavano senza pagare il conto.

Un reato di per sé censurabile, che  appare ancor più grave, in quanto commesso durante un periodo di crisi delle attività commerciai a causa del Covid-19. Gli esercenti hanno poche occasioni di lavoro, sono costretti a effettuare consegne d’asporto e proprio sfruttando queste difficoltà che la donna è riuscita ad impossessarsi della merce. La donna è stata deferita in stato di libertà alla procura della Repubblica di Cremona; i carabinieri invitano chi avesse subito episodi simili a mettersi in contatto con loro.

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