Cronaca

Campagna vaccinale partita Sinora ha aderito solo il 65% del personale sanitario Asst

Ha preso ufficialmente il via oggi, lunedì 4 gennaio, alle 13.00 la campagna vaccinale anti Covid. L’attività, che si svolge in quattro postazioni allestite ad hoc presso il Centro trasfusionale, proseguirà fino alle 18.00 e vedrà coinvolti otto operatori impiegati in alternanza. I primi a vaccinarsi saranno ovviamente medici e infermieri, ma anche operatori Areu e delle Croci, operatori socio-sanitari, addetti alle mense e al servizio di pulizia e sanificazione. In totale, saranno 240 i dipendenti che ogni giorno verranno vaccinati, secondo la pianificazione, a Cremona e 120 presso l’Oglio Po. Dalla prossima settimana, invece, via alle vaccinazioni anche nelle Rsa, con l’Asst che provvederà a formare il personale dedicato con particolare riferimento alla diluizione delle fiale, mentre poi saranno proprio gli operatori delle strutture a somministrare il vaccino, come già avvenuto per quello antinfluenzale. Indicativamente da metà febbraio, poi, inizieranno le somministrazioni anche ai cittadini.

Rosario Canino, direttore sanitario dell’Asst di Cremona, ha spiegato che sinora ha però aderito il “65% del personale”, aggiungendo: “Onestamente mi aspettavo qualcosa in più, ma è altrettanto vero che tra le vacanze di Natale e la prima informativa che diceva che chi avesse fatto il Covid non si sarebbe dovuto vaccinare, hanno ritardato l’adesione. Adesioni che stanno arrivando tutt’ora per cui è auspicabile che si arrivi al 70%, anche se, a essere onesto, mi sarei aspettato una percentuale dell’80”. “L’appello – ha proseguito Canino – è quello di vaccinarsi, specialmente per quanto riguarda il personale sanitario: in questo modo potremo essere un ospedale Covid free”.

Sulle polemiche riguardante le pochi dosi somministrate sinora, il direttore dell’Asst taglia corto: “Le polemiche sono a zero. Noi abbiamo fatto un piano vaccinale a partire dal 4 gennaio, poi altri hanno fatto una corsa in avanti: noi siamo rimasti un po’ indietro, ma non cambia nulla dal punto di vista della protezione. Avremmo potuto fare qualche migliaio in più, ma è altrettanto vero che la Lombardia è la Regione più popolosa”. “Sicuramente i medici – ha concluso Canino riferendosi alle dichiarazioni dell’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera che ha dichiarato di non aver voluto richiamare i medici in ferie – i medici sono molto stanchi, c’è gente che sta lavorando molto per cui ogni giornata di riposo è ben vista. Le polemiche, ripeto, le lasciamo a zero: cerchiamo di fare le vaccinazioni perché è molto importante in questa fase. Ci abbiamo dedicato molto tempo e ne dedicheremo altrettanto dal punto di vista pratico, ma la pianificazione ci ha impegnato parecchio per cui non è semplice”.

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