Ottorino e la sua oasi. Tra salvataggi, cure e tanto amore, una vita dedicata agli animali
Una vita dedicata agli animali, quella di Ottorino Tedoldi, 73 anni, ex tipografo, da 25 anni gestore, tra Casalbuttano e San Vito, terra che costeggia il Naviglio civico, di una vera e propria riserva. Nel “bosco”, come lo chiama Ottorino, c’è di tutto: circa 100 animali tra cani, gatti, galli, galline, pulcini, anatre, colombi, pavoni, rondoni, germani, criceti, maialini, porcellini d’India e persino Cesara e Gigi, due nutrie salvate da una trappola e a cui Otto è affezionatissimo. Sono animali salvati da morte certa, abbandonati, feriti, che hanno trovato nel bosco un rifugio sicuro nel quale vengono sfamati, curati con estrema pazienza e dove vivono liberi. Alcuni vengono regalati, altri restano, e il piccolo paradiso nel quale vivono viene anche visitato dai bambini delle scuole elementari e medie come centro didattico. Ci sono animali recuperati e curati dopo essere stati abbandonati dai propri padroni o addirittura lanciati da auto in corsa. Chi ce l’ha fatta è stato preso in carico da Otto, diventato un vero e proprio punto di riferimento per chi trova un animale abbandonato e non sa a chi portarlo, per chi non vuole più il suo o non ha più possibilità di tenerlo. Al bosco c’è anche l’opportunità di adottare qualcuno degli ospiti. Tante le storie che riguardano ciascuno di questi animali. Sulla sua pagina facebook, Ottorino documenta i ritrovamenti e i progressi fatti da animali arrivati da lui feriti e spaventati. Come ad esempio l’eccezionale e rocambolesco recupero di un giovane micio selvatico. “È stata dura, l’indemoniato sta cedendo”, ha raccontato con ironia Ottorino, che giorno dopo giorno, con pazienza e con amore, è riuscito ad avvicinarlo. O una piccola civetta recuperata da una cappa fumaria, curata e lasciata libera di volare, o ancora un piccione curato dal vaiolo e il salvataggio di un cigno che era stato impallinato. Solo per citarne alcuni. Tante anche le nascite alla riserva, pure quelle inaspettate: “Sembrava ingrassata mamma porcellina, ma nulla faceva presagire che nella notte di Natale potesse dare alla luce 5 creaturine”. Al bosco ci sono anche presenze inaspettate: l’altro ieri Ottorino si è trovato faccia a faccia con una volpe. Un grande pericolo per tutti i suoi ospiti. Qualcuno è infatti anche diventato un suo pasto. Otto non fa tutto da solo: sono molti coloro, spesso anonimi, che contribuiscono al sostentamento degli animali lasciando presso il cancello pane, verdure e altri generi alimentati. “A queste persone”, ha detto Otto, “va un ringraziamento particolare”. E non bisogna dimenticare un altro aiuto fondamentale: quello di Eva, uno dei cani di Ottorino che gli fa da assistente sociale nel far compagnia ai piccoli e grandi ospiti che giorno dopo giorno arrivano a popolare la preziosa riserva di Casalbuttano.
VIDEO – Un altro salvataggio al “bosco”
Sara Pizzorni