Cronaca

Gli auguri della dottoressa cremonese Malara: 'Il 2021 anno di speranza e fiducia'

“E’ stato un anno terribile nel quale abbiamo visto la nascita e la diffusione di una pandemia senza precedenti. Un anno in cui abbiamo avuto paura del futuro”. A parlare è Annalisa Malara, l’anestesista cremonese che il 20 febbraio all’ospedale di Codogno diagnosticò il primo caso di Coronavirus in Italia. E’ lei a rivolgere gli auguri di ‘buon anno’ ai lombardi attraverso un’intervista sui canali di Lombardia Notizie, l’agenzia di stampa della Regione. “Il 2021 sarà un anno di speranza e di fiducia nel futuro, perchè abbiamo elementi per riuscire a tenere sotto controllo e sconfiggere questo virus: abbiamo i vaccini e in cantiere molti studi su anticorpi specifici. Inoltre abbiamo imparato a trattare i pazienti, ci siamo riorganizzati da un punto di vista sanitario e abbiamo terapie efficaci”. “Quest’anno”, ha detto ancora la dottoressa Malara, “ho capito cosa vuol dire essere un medico e il ruolo fondamentale di questa professione, e cioè prendersi cura del prossimo. La cosa importante è stata la capacità di lavorare in squadra e darsi coraggio a vicenda. Non mi sono mai sentita sola. E’ stata una battaglia dura, ma ognuno ha fatto la differenza, rispettando le direttive nazionali”.

La dottoressa Malara, oltre ad aver ricevuto dal presidente Attilio Fontana la ‘Rosa camuna‘, ossia la massima onorificenza della Regione Lombardia ed essere stata insignita del titolo di ‘Cavaliere della Repubblica italiana‘ dal presidente Sergio Mattarella, ha ricevuto ‘l’elezione’ di personaggio dell’anno da Sky Tg24 ed è stata inserita tra i personaggi più influenti dell’anno dal settimanale ‘Vanity Fair’. “Considero questi riconoscimenti”, ha detto la Malara, che da novembre lavora all’ospedale in fiera a Milano, “come forme di vicinanza del singolo cittadino ai professionisti sanitari. Premi che sono stati attribuiti a me ma in rappresentanza di ogni singolo sanitario. La cittadinanza ha capito l’importanza che i medici hanno avuto in questa battaglia”. “Quella all’ospedale della fiera”, ha aggiunto la dottoressa, “è stata un’esperienza che mi ha arricchito tanto. L’equipe del Policlinico di Milano mi ha insegnato molto”.

E infine un messaggio di speranza: “La voglia di tornare a vivere come prima è diffusa e dentro ognuno di noi. Ora abbiamo tanti elementi di speranza che questo possa avvenire presto, compreso il fatto di tornare ad avere una economia florida e libera dalle restrizioni”. La dottoressa ha ancora una volta ricordato l’importanza del vaccino: “Io lo farò il prima possibile.” E poi un appello: “Siate sempre attenti e non mollate mai la speranza!”.

Sara Pizzorni

 

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