Ponte Verdi, manutenzione finita, resta il semaforo. Nuova struttura, servono altri 25mln
E’ quasi terminata la manutenzione straordinaria del ponte Verdi a San Daniele Po che collega le sponde cremonese e parmense, ma resterà ancora attivo per un periodo indeterminato il semaforo che regola il senso unico alternato. Il motivo è essenzialmente quello di evitare l’eccesso di passaggi contemporanei di mezzi pesanti che nonostante i divieti continuano a transitare sul ponte abilitato ad un massimo di 44 tonnellate e garantire quindi una maggiore sicurezza.
Oggi si è svolto un sopralluogo alla presenza dei tecnici delle due Province e dei rispettivi presidenti, Mirko Signoroni e Diego Rossi, oltre ai sindaci di San Daniele Po Davide Persico e Motta Baluffi Matteo Carrara. Insieme a loro il deputato Luciano Pizzetti, che a tempo debito aveva perorato la causa delle infrastrutture cremonesi presso il governo, ottenendo il finanziamento da sei milioni per la manutenzione straordinaria che si sta concludendo. Raggiunto questo obiettivo, che dà al manufatto una prospettiva di vita media, resta però aperto un altro fronte, la ricerca di altri finanziamenti per realizzare un nuovo tratto in alveo (circa 500 metri) in sostituzione di quello attuale, che presenta pilastri ammalorati. 20 milioni già stanziati sono in via di perfezionamento a questo scopo, ma ne servono altri 25 per dare concretezza al progetto già predisposto dalla Provincia di Parma. Ma proprio su quei 20, Pizzetti ha espresso nuove preoccupazioni. “Inizialmente – ha spiegato – si pensava che i fondi previsti potessero essere sufficienti per sistemare l’attuale ponte. Poi il supplemento di indagine ha fatto emergere l’opportunità che invece di continuare ad operare sulla vecchia struttura se ne realizzasse una ex novo, per il solo tratto in alveo, il più ammalorato. Ma non la vedo una cosa semplice, considerata la burocrazia italiana, spostare quei 20 milioni da un intervento manutentivo a una nuova costruzione”.
Ci sono però prospettive interessanti su cui lavorare, per quanto non il Recovery Found, a cui lo Stato italiano ha chiesto 2 miliardi che però non potranno essere destinati a rifacimento strade e ponti. “Quei 2 miliardi per le infrastrutture – aggiunge Pizzetti – possono essere recuperati in via ipotetica dallo scostamento di Bilancio ulteriore previsto a gennaio o, più realisticamente, dai 50 miliardi che la legge di Bilancio stanzia per il Fondo Sociale di Coesione per interventi in conto capitale. Questi 2 miliardi, uniti ai 600 milioni stanziati nel Decreto Agosto e ai 550 milioni dell’ultima legge di Bilancio potrebbero dare maggiore respiro alle opere pubbliche e di conseguenza anche a questo ponte”.
Il punto sui lavori eseguiti è stato fatto dai rappresentati dell’impresa esecutrice: sono state sistemate le pile del ponte e rinforzate con piastre le teste delle travi. I pilastri dovranno essere oggetto di un altro intervento. Secondo l’impresa tra un mese, un mese e mezzo tutto sarà completato.
Al sopralluogo erano presenti inoltre il consigliere della Regione Emilia-Romagna Matteo Daffadà, i sindaci dei Comuni di Roccabianca Alessandro Gattara, di Polesine – Zibello Massimo Spigaroli.
“Si è trattato di un ulteriore momento di attenzione su questa infrastruttura fondamentale – ha dichiarato Rossi – La presenza congiunta delle due Province, che ha trovato anche l’attenzione dell’onorevole Pizzetti e del Consigliere Regionale Daffadà, è un’occasione per tenere accesi i riflettori sulla prospettiva di questo ponte. Stiamo proseguendo e completando gli interventi di manutenzione finanziati per 6 milioni di euro e stiamo per avviare la prima tranche di intervento finanziato coi 20 milioni messi a disposizione dal Governo. L’obiettivo è proseguire con queste manutenzioni e in parallelo ricercare nuove ed aggiuntive risorse per realizzare un nuovo ponte per la parte in alveo. Riteniamo che questa sarebbe la soluzione di più lungo periodo per superare i problemi continuativi di manutenzione ed adeguare strutturalmente l’infrastruttura alle esigenze delle economie e dei cittadini dei territori emiliani e lombardi”.
”Il sopralluogo di stamane alla presenza dell’on. Pizzetti – ha detto Signoroni – é stato proficuo ed abbiamo ricevuto gli aggiornamenti del caso: é stato infatti delineato un nuovo percorso che prevede la possibilità di lavorare in due differenti lotti; da un lato l’utilizzo dei 20 milioni giá stanziati per la manutenzione straordinaria della struttura in golena e dall’altro il secondo lotto, una volta ottenuta una nuova disponibilità economica, verrà interessato dalla nuova struttura in alveo. I tempi sono comunque stretti e pertanto bisogna procedere celermente con la progettazione.”
L’on. Pizzetti e il consigliere Daffadà hanno assicurato il proprio interessamento in tutte le sedi.
Giuliana Biagi
fotoservizio Sessa