Ufficio Scolastico Territoriale, gli auguri del provveditore Molinari
In occasione delle imminenti festività natalizie, il dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Cremona Fabio Molinari ha voluto diffondere il proprio messaggio di auguri. Ecco il testo integrale:
Carissimi,
le ormai imminenti festività natalizie mi offrono l’opportunità di condividere con voi alcune riflessioni. Quello che volge al termine è stato, per tutti noi, un anno particolare; per qualcuno, che più da vicino è stato toccato dalla pandemia (con il suo impatto sanitario, sociale, economico…), il 2020 sarà indimenticabile. Il mondo della scuola sente e vive il generale clima di sofferenza: abbiamo sperimentato limiti e divieti, ripensato spazi e orari, ridefinito il perimetro delle responsabilità di ciascuno. Eppure, in un contesto così difficile, abbiamo riscoperto lo straordinario potenziale dell’educazione e la forza della fraternità. Lo abbiamo fatto insieme, in presenza e a distanza, con creatività. Così la scuola non ha masi smesso di svolgere il suo compito: ridurre le sperequazioni, moltiplicare le opportunità, consentire a ciascuno di realizzare il proprio progetto di vita.
Voglio ringraziare i dirigenti scolastici, gli insegnanti e tutto il personale: anche quando le ragioni per essere tristi superavano quelle per gioire, hanno continuato a lavorare con impegno, testimoniato all’intera collettività la loro passione educativa. Con lo stesso amore per la scuola i dipendenti e i collaboratori dell’Ufficio Scolastico non hanno fatto mancare il proprio sostegno. A loro va il mio personale ringraziamento. Grazie alle famiglie, che in questi mesi hanno vista stravolta la loro quotidianità, e agli studenti. Ai più piccoli, che con maggiore fatica sono stati confinati nel banco e costretti dalla mascherina, augurio di conservare l’entusiasmo e la speranza: davvero torneremo ad abbracciarci!
La speranza si fa concreta. Per raccontarla uso le parole che l’Arcivescovo di Milano, Mons. Mario Delpini, ha rivolto alla città pochi giorni fa:
“In conclusione, voglio ringraziare, elogiare e incoraggiare quelli che si fanno avanti e dicono: ‘Eccomi! Tocca a me!’. Voglio ringraziare, elogiare e incoraggiare quelli che si fanno avanti. Sanno che, oltre a essere servi, saranno anche bersagli, talora di critiche fondate e costruttive, talora di polemiche ingenerose, aggressive e offensive. Ma si fanno avanti, perché sono convinti: ‘Tocca a noi!’. Voglio ringraziare, elogiare e incoraggiare quelli che per la loro situazione familiare, personale, professionale non possono farsi avanti, non possono fare altro che quello che già fanno, ma si alzano ogni mattina e senza sbuffare, senza lamentarsi, si mettono all’opera e si dicono: ‘Tocca a noi! Tocca a noi assistere i malati che abbiamo in casa, curare i malati ricoverati, visitare i malati a casa, fare lezione, far funzionare l’ufficio, i trasporti, insomma la città. Tocca a noi!'”.
Di cuore, Buon Natale!