Baby Gang e aula per lauree, replica Pd: 'Preferiti al merito scontro e polemica politica'
Non si è fatta attendere la replica del Partito Democratico cittadino che, attraverso una nota firmata dal segretario cittadino Luca Burgazzi e dal capogruppo in Consiglio Comunale Roberto Poli, ha risposto alle critiche sollevate da alcuni consiglieri comunali di minoranza (Carlo Malvezzi, Saverio Simi, Federico Fasani e Maria Vittoria Ceraso) a margine del consiglio comunale di venerdì, per il voto contrario della maggioranza sull’ordine del giorno sulle baby gang e quello sull’utilizzo delle sale comunali per la discussione delle tesi universitarie.
Per il Pd “l’area del disagio giovanile necessita di interventi di tipo educativo e sociale, in un’ottica strategica di rete che coinvolge oltre al Comune le scuole, le aziende sanitarie territoriali, gli oratori, il privato sociale, la Prefettura e le forze dell’ordine”. “E’ questa – commentano Poli e Burgazzi – la via corretta di prevenzione dei fenomeni devianti che già sta portando avanti l’Amministrazione, in stretto collegamento con le scuole interessate con l’obiettivo di intervenire precocemente nelle situazioni di abbandono scolastico o di uso di sostanze illega li. E citiamo solo due dei tanti progetti avviati: Cremona Wave e Scuola Spazio Legalità”.
Per questo “abbiamo in Consiglio dato la disponibilità ad approfondire in Commissione lo stato dell’arte delle progettualità in corso, ma non riteniamo utile istituire un fantomatico tavolo sulle baby gang”. Le ragioni addotte dal Partito Democratico sono due: “La prima ,vi sono molti progetti in corso e la rete dei servizi è già attiva e la seconda è che Cremona non è comunque flagellata da baby gang da richiedere un tavolo ad hoc”.
La questione di mettere a disposizione uno spazio comunale per la discussione della laurea “è stata affrontata in Consiglio Comunale” e “abbiamo espresso come maggioranza la disponibilità a verificarne la fattibilità in relazione a una serie di fattori: andamento epidemiologico della curva dei contagi, protocolli di sicurezza, interlocuzioni con le Università”.
La nota Pd sottolinea: “I proponenti hanno invece preferito non approfondire il tema in ambito di Commissione, essendo evidentemente l’obiettivo non il merito, ma lo scontro e la polemica politica, al fine di dipingere in modo davvero paradossale l’Amministrazione lontana dalle esigenze dei giovani universitari. Come se tutti i cittadini cremonesi non sapessero i risultati ottenuti in questo settore”.
“L’impegno dell’amministrazione – concludono Burgazzi e Poli – per mantenere e sviluppare una offerta universitaria di respiro nazionale ed internazionale collegata alle linee di sviluppo del territorio è sotto gli occhi di tutti i cremonesi, sta nei fatti e proseguirà certamente attraverso un ‘azione trasversale necessaria per creare condizioni in città sempre più capaci di accogliere una presenza di giovani che ci auguriamo sempre più consistente”.