Ambiente

Fiab, osservazioni al Pums: 'Stop alle auto, anche elettriche Niente ciclabili sui marciapiedi'

FOTO D'ARCHIVIO (Sessa)

Protocollato questa mattina in Comune il documento di Fiab con le osservazioni al Piano urbano della Mobilità sostenibile. “Il documento – affermano nell’introduzione il presidente Piercarlo Bertolotti e il vice Filippo Bonali –  indica molte azioni positive su cui FIAB concorda e si ritiene che se già solo il 50% di tali azioni arrivasse realmente a compimento nei tempi previsti, la città vivrebbe un balzo in avanti verso un futuro decisamente sostenibile”. 25 pagine dettagliate che prendono in esame vari punti dello strumento adottato dalla Giunta comunale un anno fa e inevitabilmente arretrato rispetto a quanto il 2020 ha comportato  su molti fronti: “Il documento – si legge –  va aggiornato poiché molte voci si riferiscono all’ ‘orizzonte 2020’ e non avrebbe senso approvare un documento nel quale sono presenti obiettivi da attuare entro l’anno ormai terminato. Comprendiamo che il 2020 sia stato un anno pressoché perso a causa del COVID, ma riteniamo si possa stilare una lista dettagliata degli interventi che si erano prefissati di raggiungere entro il 2020, verificare se si sono attuati e nel caso correggere le previsioni”.

LE CRITICHE IN GENERALE – Entrando nel merito, e premettendo che si tratta di critiche costruttive, Fiab fa presente che non è mai stato istituito un mobility manager, figura facoltativa negli enti locali, ma essenziale per raccordarsi con le aziende per la mobilità casa – lavoro; ed auspica che “la presenza dell’auto nelle nostre città vada ridotta, indipendentemente dal fatto che questa sia elettrica, condivisa, moderna e/ o autonoma”. Troppe le auto circolanti, a Cremona sono in media 60 ogni 100 abitanti.

Inoltre: manca un cronoprogramma complessivo delle azioni e una lista delle priorità tra esse. “Il documento è in alcuni passaggi vago ed in alcuni punti si presta a varie interpretazioni le quali non sempre mirano gli obiettivi del piano o sono coerenti tra di loro. Mancano alcuni riferimenti rispetto alla qualità dell’aria collegati con il piano d’azione antismog. Mancano dati aggiornati sui quali poi effettivamente basarsi per migliorare e ponderare la rete ciclabile della città. Manca un chiaro obiettivo e un indicatore di misura per quanto riguarda il controllo delle forze dell’ordine per le soste/fermate non autorizzate nelle vie della città, le quali intralciano la mobilità del TPL o le piste ciclabili o addirittura i marciapiedi.
Nulla viene scritto in merito alla riduzione del numero di parcheggi, soprattutto dentro e vicino al centro storico, così da poter lasciare più spazio alle persone”.

LE NUOVE CICLABILI: COME DOVREBBERO ESSERE – Come associazione di ciclisti, la Fiab intrattiene un rapporto costante, a volte critico, con l’amministrazione nella progettazione di piste ciclabili e nel documento presentato sul Pums critica l’uso dei marciapiedi per il transito promiscuo di biciclette e pedoni: “La convivenza tra ciclisti ‘rapidi’ e pedoni – si legge – risulta infatti molto più problematica rispetto a quella con i mezzi motorizzati, sia per le differenze di velocità relativamente maggiori, sia per l’imprevedibilità delle traiettorie seguite dai pedoni”, quindi viene chiesto che le nuove ciclabili vengano realizzate al livello della carreggiata stradale, soluzione che, restringendo lo spazio disponibile per le auto, aiuta anche a ridurre la velocità. Il tema è d’attualità per via Giuseppina, dove il tratto di ciclabile più vicino all’Ospedale, che corre sul marciapiede, non è ottimale e dove ci sono punti critici come all’incrocio con via Diritta, sempre ostruito da macchine e furgoni in divieto. Più aumenta il numero di ciclisti in ambito urbano – afferma Fiab dati alla mano – più aumenta l’attenzione degli automobilisti e più diminuiscono gli incidenti che li coinvolgono: lo dimostrano le esperienze europee  più avanzate.

Le nuove piste ciclabili avranno costi enormemente inferiori a quelle realizzate negli scorsi anni e delimitate da cordoli: lo prevede  il Decreto Semplificazioni  della scorsa estate che legittima anche il controsenso delle due ruote nei sensi unici (caso emblematico, via Manzoni nel tratto fra via Robolotti e via Ugolani Dati).

Fiab chiede che nel Pums vengano inoltre inseriti tracciati finora solo allo stato di progetto: via Giuseppina pista n. 10 (definitivo), via Giordano pista n. 17 (preliminare), oltre alle ricuciture tra i tracciati esistenti di cui la stessa Fiab ha prodotto 26 analisi di pre-fattibilità, tra cui Via Trebbia e via Massarotti.

PROMOZIONE DELLE DUE RUOTE –  Per rafforzare l’uso della bicicletta si chiede di inserire un elenco di azioni su cui l’ente dovrebbe impegnarsi quali l’utilizzo di nuovi tipi di reggi biciclette ad aggancio telaio contro il furto; la copertura dei parcheggi bici per riparo da pioggia; sovvenzioni per il bike to work; illuminazione delle piste nei tratti bui o incroci; rivisitazione dell’attuale bike sharing non performante; raccolta dati, elemento fondamentale per attuare progettazioni.

PIU’ RIGORE  NELLE ZTL  – In tema di Ztl, si chiede che “l’accesso a queste aree non deve essere solamente ponderato rispetto alla classe di omologazione ma anche al numero potenziale di auto che potrebbero entrarvi. Chiediamo una chiara linea per quanto riguarda gli accessi alla ZTL; e dove necessario giustificare, con dati oggettivi e recenti, eventuali scelte di un loro incremento”. Gli accessi “dovranno diminuire nel tempo, al fine di spronare l’abbandono del possesso/utilizzo dell’auto privata; favorire progressivamente nel tempo mezzi sempre meno inquinanti”.

Per quanto riguarda il bike sharing, “risulta inutile implementare l’offerta di un servizio che, oggi, così come è strutturato, viene dichiarato non performante. Andrebbe analizzato il servizio fin dal principio per trovare il problema e solo successivamente, aggiustata la rotta, implementarlo”.

NO A NUOVE STRADE – Tra i tanti spunti che Fiab offre alla discussione, tra cui anche una maggiore severità nel ridurre le giornate di superamento del Pm10, l’ultimo riguarda la previsione di Gronda Nord, infrastruttura di cui si chiede la cancellazione sia per ragioni di tutela dell’agricoltura e del paesaggio attorno a Cremona, sia per motivi legati alla stasi demografica della città, sia perchè lo stesso Pums giudica inutile la costruzione di nuove strade avendo, quelle esistenti, una capacità residuale ancora consistente.

“Dopo il grande lavoro – spiega Piercarlo Bertolotti – fatto da maggio a novembre con assessorato, tecnici e dirigente dei Lavori Pubblici  e decine di ore di incontri da remoto, abbiamo realizzato un documento estremamente dettagliato come mai ci era stato possibile fare prima dell’arrivo in associazione di tre giovani professionisti: oltre a Filippo Bonali, ingegnere ambientale e idraulico, Alessio Zapparoli, laureato in Scienze Ambientali  e Michele Bonezzi, ingegnere civile specializzato in Infrastrutture e trasporti, che di recente si sono aggregati a noi portando passione e competenza”.

Giuliana Biagi

 

 

 

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