'Se aveste fede come un calciatore', presentato il libro di don Marco D'Agostino
E’ stato presentato online nella giornata di oggi, mercoledì 16 dicembre, il nuovo libro di don Marco D’Agostino, ‘Se aveste fede come un calciatore’. All’appuntamento, hanno partecipato anche il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, il provveditore Fabio Molinari, il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti e l’assessore allo Sport Luca Zanacchi, consigliere delegato allo Sport del Comune di Crema Walter Della Frera, docente di calcio al corso di laurea in scienze motorie dell’Università Cattolica Antonello Bolis e il giocatore dell’Ac Crema 1908 Filippo Forni, già studente di don D’Agostino, come Alessandro Bastoni, il difensore dell’Inter che ha firmato la prefazione.
Il sacerdote spiega come è nata l’idea di questo libro, avuta proprio durante una chiacchierata con il giocatore nerazzurro durante lo stop del campionato: “Gli ho chiesto cosa provasse a trovarsi davanti a Cristiano Ronaldo e agli altri campioni e lui mi ha risposto: ‘Don, dalla difesa non passa nessuno’. E mi sono detto che se io avessi la stessa fede che ha Bastoni quando scende in campo, probabilmente la mia vita sarebbe molto diversa”. “Ho provato – ha aggiunto don D’Agostino – cosa succede intorno a quei 90′ di partita e mi sono reso conto che un match di calcio è una metafora della vita. La partita mi ha ridato l’entusiasmo di guardare le cose sotto un altro profilo, che è quello della fede e della fiducia che un giovane si aspetta da noi adulti e che noi adulti abbiamo il dovere di concedere”. Si tratta di un libro “scritto da un adulto che si è fatto prestare la mente e il cuore dai giovani”, frutto di anni di insegnamenti ritenuti “una grazie”. “Il calcio – ha concluso il sacerdote – ci consegna tanti linguaggi, ma ho non voluto entrare in certe criticità, solo sottolineare quanto c’è di positivo in questo gioco di squadra”.
Il ministro Spadafora si è augurato di “poter presentare il libro a Roma quando sarà possibile” e ha spiegato: “Mi piacciono e condivido le metafore utilizzate nel testo. In particolare il fatto che si diventa campioni facendo squadra e compeindo sacrifici, atraverso un percorso che non si improvvisa. Il grande campione non è quello che non sbaglia mai, ma quello che impara dai propri errori, che deve dimostrare una capacità di rialzarsi che arriva attraverso una fede che consente di capire che l’errore fa parte dell’essere umano. La misericordia consente a ciascuno di noi di essere perdonato da Dio, ma anche dalle persone che ci sono intorno”.
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