Lettere

A Cremona un degrado
che riguarda l'idea
di crescita della città

da Marcello Ventura - Fratelli d’Italia

Non è bello leggere che il tuo Comune scende dal 28 posto al 74 posto nella classifica sulla qualità della vita e precisamente scende nel gruppo di coda. Ho dapprima letto i vari indicatori per capire i motivi di cotanta discesa e poi ho visto le dichiarazioni del Sindaco.

Che dire: come sempre noto una sostanziale pochezza di contenuti e commenti relativi solo a quei settori nei quali Cremona ha fatto un saltino avanti di pochissime posizioni.

Ma è nei settori determinanti per la sicurezza e la crescita economica della città che avrebbe dovuto soffermarsi per fare una analisi, ma ahimè non trovo nessun commento se non relativo al settore Reati e Sicurezza (-15 posizioni!) dove si affida ad una probabile riunione con il Prefetto nei prossimi giorni. Peccato che le riunioni interforze si svolgano ogni settimana.

Ma il dato più eclatante riguarda la Sicurezza Sociale dove Cremona fa il gambero con ben 76 posizioni perse. Per chiarire bene il concetto, per Sicurezza Sociale si intende un insieme di interventi e di prestazioni (monetarie o in natura) erogati dalle istituzioni pubbliche, mirati a tutelare i cittadini dalle condizioni di bisogno e a coprire determinati rischi.

Potrei esagerare nei commenti negativi, ma sappiamo che in tal senso incidono anche i decessi e non ho certo intenzione di speculare sui morti; ciò nonostante mi preme evidenziare che nel bilancio dell’amministrazione il cosiddetto di WELFARE STATE ha una uscita di euro 19.000.000,00 fra sociale e politiche per la famiglia.

Ovvio quindi porsi la domanda relativa all’impegno ed utilizzo di queste risorse su come sono spese.

Potrei allora evidenziare che Cremona perde posizioni anche su Reddito e Ricchezza, su Affari e Lavoro… ma anche qui con una pandemia in atto le giustificazioni pioverebbero copiose, anche se quando si poteva imputare e chiedere la zona arancione il sig. Sindaco ha preferito la linea della prudenza rimanendo zona rossa anziché far affidamento al senso di responsabilità degli imprenditori e dei cittadini  cremonesi , che nel rispetto delle regole avrebbero potuto riaprire prima le attività, per poi andare in piazza a sostegno delle attività; di fatto, con  le acrobazie in cui devo ammettere è veramente bravo, ha scaricato le colpe unicamente sulla regione.

 L’ottimismo nel commento del Sindaco, mi fa pensare che tale situazione si possa al momento definire come  una decrescita felice, sperando che quando questo terribile momento sarà un ricordo, Cremona ritorni alla posizione che merita in classifica; in realtà, temo non sia altro che una caduta libera verso il degrado totale.

Già prima di questo anno orribile  non c’erano delle belle prospettive, non è una novità ad esempio la non attrattività di Cremona per giovani, aziende, imprese.

Se non si cambierà passo, guardando la terribile classifica, il  futuro sarà sempre più buio per Cremona; la si vedrà precipitare verso un appiattimento che non ha avuto eguali negli anni.

A mio avviso è sbagliato sintetizzare tutto con l’impatto dell’emergenza sanitaria, perché in realtà rispetto ai parametri classici (otto) sono stati aggiunti solo altri tre riguardanti la pandemia.

Sicuramente hanno influito negativamente, ma perdere 46 posizioni di classifica generale, non può ricondursi solo ed esclusivamente all’emergenza.

E se gli effetti della pandemia si sono riflettuti anche sul quadro economico e lavorativo, significa che gli interventi messi in campo dall’amministrazione non si sono rivelati sufficienti a proteggere le varie categorie.

Facile nascondersi dietro l’emergenza sanitaria, più difficile ammettere che forse aver voluto decidere tutto senza coinvolgere l’opposizione ha portato a questo risultato disastroso.

Il degrado che pensavo fosse da considerarsi solamente urbano (pensiamo a Piazza Lodi, al Cambonino, al cimitero, alla cura del verde pubblico, ai pali in mezzo alle ciclabili, alle buche, allo spartitraffico del cavalcavia, ai contenitori vuoti come il vecchio ospedale,…..) con percezione anche di sporco e insicurezza, riguarda anche lo sviluppo e soprattutto l’idea di crescita di questa città dove mai nessuna iniziativa di novità viene presa, dove non è presente nessuna visione sul domani, dove non esiste progettualità.

Tutto questo come già riportato si ripercuote su altri settori già citati che contribuiscono ad affossare Cremona. Ci vogliono idee per crescere, esattamente quello che manca a questa amministrazione.

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