Politica

4,6 milioni per il Diritto allo Studio: critiche dalla minoranza

Foto di repertorio

Il Consiglio comunale ha votato ieri il Piano annuale per il Diritto allo Studio, stanziando la somma di 4.656.369,40 euro. Un piano che ha suscitato le critiche di Forza Italia e del gruppo di minoranza Viva Cremona: come ha dichiarato il capogruppo Carlo Malvezzi: “in un anno contrassegnato dalle gravi conseguenze della pandemia che ha rivoluzionato il modo di vivere la scuola, ci saremmo aspettati una progettualità diversa da quella dell’anno scorso, invece gli interventi sono pressochè identici. Tranne, purtroppo, per il taglio di 10.000 euro dal budget destinato alla federazione Oratori.

Il Piano – si legge in un comunicato del Comune –  si colloca nell’ambito di una situazione scolastica molto difficile, caratterizzata dall’emergenza sanitaria che ha comportato la sospensione della scuola in presenza per gran parte dell’anno scolastico 2019-2020 e che, anche per l’anno in corso, con l’aggravarsi della curva epidemiologica, ha visto il ricorso alla didattica a distanza nella secondaria di secondo grado, nonché, per un certo periodo, anche nelle classi seconde e terze della secondaria di primo grado a seguito dell’inserimento della Lombardia in zona rossa. Una situazione complessa – afferma l’assessore alle Politiche Educative Maura Ruggeri –  che rende ancora più importante il compito di vicinanza e di supporto alla scuola ed alle famiglie che il Comune si è dato. Naturalmente tutti i servizi e le misure proposte nel Piano dovranno tener conto dell’evolversi dell’emergenza sanitaria e delle esigenze didattiche ed organizzative delle scuole”.

“Il documento coglie le complessità con cui il sistema scolastico si sta confrontando e che si vuole affrontare anche nell’ambito del percorso di confronto e di condivisione con i dirigenti scolastici che si aprirà nelle prossime settimane”, aggiunge l’assessore. “Saranno trattati in via prioritaria i temi dell’orientamento – sabato 5 dicembre sarà inaugurata la nuova edizione del Salone dello Studente in versione online -, i progetti di contrasto alla dispersione scolastica ed alla povertà educativa, fenomeni che si accentuano in tempi di difficoltà economiche e sociali come quelli che stiamo attraversando e che spesso rendono problematica la partecipazione alla didattica a distanza per molti alunni. Spazio anche all’educazione alla cittadinanza, con particolare riguardo al tema della sostenibilità ed alla promozione negli alunni di comportamenti responsabili, soprattutto per quanto riguarda il rispetto delle norme per evitare il contagio da coronavirus, il trasporto scolastico, la cui sicurezza costituisce una condizione fondamentale per l’auspicato e graduale rientro ad una didattica in presenza”.

Il documento consiste in una fotografia dell’attuale sistema formativo cittadino seguita dagli interventi suddivisi per tre aree. La prima è l’Area dei Servizi di qualità erogati o comunque supervisionati direttamente dall’Ente: il servizio 0-6 anni, il servizio di ristorazione scolastica, il trasporto scolastico, il servizio di assistenza all’autonomia (S.A.A.P), il servizio di orientamento scolastico, la guida per le scuole e le newsletter.

Vi è poi l’Area degli interventi a supporto della frequenza scolastica destinati sia alle scuole che alle famiglie: ad esempio tutte le agevolazioni tariffarie  sui diversi servizi, fornitura di libri di testo, contributi per materiale didattico per scuole di ogni ordine e grado, ecc.

Infine l’Area degli interventi destinati a sostenere le progettualità delle scuole che, anche per quest’anno scolastico, prevede un budget di circa 70 mila euro assegnati secondo linee d’indirizzo e criteri condivisi con le scuole stesse.

LE CRITICHE DELLA MINORANZA – “Per la prima volta, un documento che è sempre stato votato all’unanimità da maggioranza e opposizione, ha visto l’astensione della minoranza per le seguenti motivazioni”, afferma Maria Vittoria Ceraso di Viva Cremona.
“Il documento posto in votazione risulta pressoché identico, in termini di risorse e progettualità,  quello approvato per il 2019-2020 come se l’evento pandemia legato al Covid non avesse toccato il mondo della scuola.
Sia ben chiaro che affermare che i due piani si equivalgono non vuol dire certo sminuire le progettualità contenute negli stessi o il lavoro messo in atto in questi anni dal Settore Politiche Educative del Comune e dall’Assessore Maura Ruggeri che ho sempre apprezzato anche pubblicamente. Non è però accettabile che in un momento emergenziale come quello che stiamo vivendo il piano rimanga cristallizzato a finanziare progetti ed iniziative che non possono essere considerati prioritari nel contesto attuale nel quale la pandemia ha fatto emergere necessità e problematiche che vanno affrontate in maniera urgente ed efficace se vogliamo sostenere il grande sforzo che stanno facendo insegnanti, alunni e famiglie.
Perche’ gli interventi che il Comune ha fatto nella seconda parte dell’anno scolastico 2019/2020 per fronteggiare l’impatto della pandemia sulla scuola, non sono stati inseriti a pieno titolo anche nel piano 2020/2021 visto il perdurare dell’emergenza?
Se lo scopo del piano è fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, con opportunità di apprendimento per tutti, è chiaro che, ai tempi del Coronavirus, il raggiungimento dello stesso fa i conti ad esempio con alcuni dati riferiti a ricerche a livello nazionale che ci dicono che percentuali significative di studenti non sono stati raggiunti o sono stati raggiunti parzialmente dall’insegnamento a distanza.
Pertanto mi sarei aspettata che una parte importante del budget di quest’anno previsto dal piano fosse destinata in primis al supporto digitale sia degli alunni, perché è noto che ancora oggi molti ragazzi non hanno un computer o un tablet o lo condividono con uno o più fratelli, sia della scuola considerando che le lim o un computer sono diventati strumenti indispensabili per rendere possibile la didattica a distanza e per garantire, durante la didattica in presenza, un collegamento con i ragazzi positivi o in quarantena”

Ceraso evidenzia poi altre problematiche emerse durante il precedente lockdown e che sono rimaste irrisolte: problematiche comportamentali legate a sintomi di regressioni, aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno e disturbi d’ansia; impossibilità a svolgere le attività sportive in palestra sia per la necessità del distanziamento, sia per la mancanza di macchinari per la sanificazione che certamente avrebbero potuto essere un altro utile investimento a favore del benessere dei ragazzi.
“In una cosa – aggiunge la consigliera – il Piano di quest’anno si differenzia rispetto a quello dell’anno scorso: la riduzione delle risorse da 45.000,00 a 35.000,00 euro per la Federazione oratori. Proprio in un momento in cui tutti parlano di ‘emergenza educativa’ io credo che sarebbe stato più che utile aumentare le risorse a favore delle attività e progettualità degli oratori per l’importanza e il ruolo che rivestono proprio sul fronte educativo e in considerazione del fatto che la crisi ha colpito duramente anche queste realtà così preziose per la nostra città”.
“Mi auguro – conclude Ceraso –  che queste considerazioni, che più che una critica vogliono essere, in un’ottica di piena collaborazione, proposte di modifica al Piano adottato ieri in Consiglio, possano essere accolte dalla maggioranza che spero riconsideri anche le altre questioni, sempre sul tema della scuola, che con due ordini del giorno sottoscritti anche dai colleghi Malvezzi, Simi e Fasani abbiamo posto già da tempo in merito ai trasporti scolastici, auspicando la collaborazione con soggetti privati e con le associazioni di categoria e relativamente all’adeguatezza dei luoghi ove svolgere le lezioni attraverso possibili collaborazioni con istituti non statali e oratori per garantire la massima sicurezza dei ragazzi”.

 

 

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