'Orange the world': luci arancioni sui palazzi contro la violenza sulle donne
I palazzi di Cremona si sono illuminati d’arancione, in questo 25 novembre, per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, nell’ambito della Campagna internazionale ‘Orange the world’, un piccolo segno per lanciare un grande segnale. Per dire a tutte le donne che non sono sole e che ci sono degli spazi, quelli istituzionali, dove c’è qualcuno pronto ad ascoltarle. Luci quindi su palazzo del Comune, sul Palazzo delle Provincia e Prefettura e sulla Caserma Santa Lucia, sede del Comando Provinciale dei Carabinieri.
“Con oggi si aprono 16 giorni di attività, voluti dalle Organizzazioni unite per la sensibilizzazione sul tema” commenta Monica Poli, presidente di Soroptimist Cremona, che presso il Comando dei Carabinieri ha aperto, dal 2017, la ‘Stanza tutta per sè’, iniziative dedicata alle donne vittime di violenze e soprusi. Si tratta di appositi spazi, allestiti a Cremona e Crema, riservati all’ascolto “protetto” delle vittime di violenza o abusi, con mobilio ed accessori tecnologici finalizzati a creare empatia tra la vittima e gli operatori demandati a ricevere la denuncia di patita violenza.
“Abbiamo voluto lavorare in modo concreto, anche perché sono convinta che il momento che stiamo vivendo non consenta voli pindarici. Per questo oggi siamo qui ad accendere queste luci, perché ora c’è bisogno di ascoltare e di rassicurare le donne, e far capire loro che ci sono dei luoghi in cui possono parlare delle violenze che subiscono”.
“Da sempre attenti alla tutela delle donne vittime di violenza, l’Arma dei Carabinieri ha provveduto a qualificare nel tempo, tramite l’effettuazione di corsi dedicati, specifiche figure di riferimento capaci di gestire in prima persona ovvero supportare gli altri colleghi nella gestione dei casi più delicati o complessi” fanno sapere dal Comando provinciale. “Anche a Cremona, queste specifiche figure, sono presenti all’interno del Nucleo Investigativo, organismo altamente qualificato anche per la gestione dei reati denominati codice rosso”.
lb