Bimba positiva alla Trento e Trieste. Quarantena per la classe scattata 10 giorni dopo
Dopo la vicenda segnalata da un genitore del liceo artistico Stradivari (leggi QUI), un caso analogo di ritardo nella comunicazione di uno studente positivo al Covid da parte dell’Ats alla scuola, è avvenuto alla primaria Trento e Trieste, dove un’alunna della quinta A, assente dal 7 novembre, è risultata positiva al tampone nei giorni successivi, ma soltanto ieri, 17 novembre, la scuola ha ricevuto la disposizione di messa in quarantena per tutta la classe. Un quarantena ormai solo formale visto che la decorrenza sarebbe stata dal 6 novembre, ultimo giorno di contatto con i compagni, fino al 19 novembre, 14 giorni in tutto. Di fatto la quarantena sarà di soli due giorni, oggi e domani. Una situazione che sta preoccupando le famiglie ed oggi, all’uscita di scuola, non si parlava d’altro.
La cronistoria dei fatti è stata illustrata dalla presidenza con una circolare sul sito dell’Istituto Comprensivo Cremona 1 e ce la spiega nei dettagli il dirigente, Piergiorgio Poli: “La scuola ha seguito puntualmente il protocollo definito da ATS Val Padana. Il giorno 11 novembre ha segnalato al dipartimento competente le informazioni sul caso; un operatore del Dipartimento di Igiene e Prevenzione, ieri alle 14:19, ci ha informati in merito alla necessità di porre in quarantena i bambini e le bambine di quella classe quinta. Neppure un’ora dopo ho provveduto a pubblicare la mia disposizione di messa in quarantena nel sito e a trasmetterla a tutti i genitori”.
Dunque, tralasciando l’ultimo giorno di presenza a scuola, un venerdì, soltanto al quinto giorno successivo la scuola ha appreso della positività, un lasso di tempo tutto sommato comprensibile essendoci di mezzo un week end, ma che contrasta con la necessità di arginare al più presto la diffusione del virus.
“La scuola – afferma Poli – ha segnalato la positività ad ATS mercoledì 11 novembre, nel momento in cui ne è venuta a conoscenza. Non ho ritenuto di mettere in quarantena la classe, perché questo provvedimento compete esclusivamente all’autorità sanitaria. La decisione di stabilire il ‘contatto stretto’ è esclusiva di ATS, soprattutto quando sono state seguite e verificate alcune norme basilari, in particolare: uso della mascherina, distanziamento, pulizia delle mani con detergente. Le norme igienico – sanitarie sono state seguite scrupolosamente dalle bambine e dai bambini, sotto la stretta vigilanza delle maestre. Pertanto, verificati questi fatti, non essendovi stati contatti dei bambini della quinta con alunni di altre classi, ho ritenuto giusto attendere la risposta di ATS Val Padana che è arrivata ieri alle 14:29”.
“Mi dispiace – è la conclusione del dirigente – che le famiglie abbiano dovuto organizzarsi in così poco tempo e comprendo la loro sorpresa, ma alla scuola non può essere imputata qualsiasi responsabilità. Teniamo anche conto che abbiamo attivato immediatamente la Didattica Digitale”. gbiagi