Cronaca

Covid, in provincia di Cremona superato il picco di marzo

La progressione dei nuovi contagi si sta linearizzando. Lo conferma lo studio del consigliere regionale del Pd Samuele Astuti, docente dell’università Liuc di Castellanza (Varese), che pur ammette che la pressione sul sistema sanitario è arrivata a un livello critico diventa difficile da gestire. Priorità assoluta resta potenziare gli strumenti di prevenzione, ovvero chiudere il prima possibile la campagna di vaccinazione antinfluenzale. Tra le priorità c’è anche il potenziamento delle USCA, oltre a rendere più veloci i tempi di prenotazione e analisi dei tamponi e a ripristinare il sistema di tracciamento potenziandolo laddove ha dimostrato tutte le sue lacune. Fondamentale anche  identificare immediatamente le strutture di accoglienza dove ospitare i casi positivi che non hanno a disposizione abitazioni adeguate all’isolamento personale e prestare attenzione alle RSA visto i focolai che si stanno sviluppando o che si rischia si sviluppino all’interno di queste strutture.

I casi positivi di quest’ultima settimana (10-16 novembre, ndr) a livello regionale sono stati 59.377, circa il 6% più di quanto rilevato nella scorsa settimana (erano 55.902) e quasi il 15% in più di quella precedente (erano 51.696, e prima ancora 29.477 e 14.736): è evidente la progressiva riduzione dell’incremento esponenziale del contagio a conferma della linearizzazione del trend. La percentuale dei casi positivi sul numero di tamponi efficaci rimane vicina al 30% e anche la percentuale di tamponi positivi per le persone ‘nuove’ sottoposte al test rimane vicina al 40%.
ad oggi siamo a 855 ricoverati in terapia intensiva, rispetto ai 670 della settimana scorsa e ai 435 di quella precedente.

Il numero dei decessi settimanali è pari a 1.024, circa il 25% più della scorsa settimana. Guardando alle province lombarde si nota in tutte un andamento crescente: crescita tra il 200% e il 300%, cioè 2/3 volte il valore di riferimento (Bergamo, Brescia, Cremona e Lecco). A Cremona in particolare al 16 novembre il numero totale di positivi è salito a 1.206, di gran lunga superiore al picco di marzo, anche se all’epoca veniva processato un numero inferiore di tamponi. Crescita tra il 150% e il 200%, cioè meno di 2 volte il valore di riferimento per (Lodi, Monza, Milano, Pavia e Sondrio) e oltre il 300%, cioè più di 3 volte il valore di riferimento (Como, Mantova e Varese).

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