Cronaca

Covid e sicurezza nella grande distribuzione: le richieste dei sindacati

Nell’incontro di oggi tenutosi in video conferenza tra i sindacati, la Prefettura, i sindaci di Cremona, Crema e Casalmaggiore, le organizzazioni datoriali più rappresentative e alcune importanti aziende della grande distribuzione, si è parlato di sicurezza sui luoghi di lavoro con particolare riferimento all’attuale situazione di emergenza sanitaria nella distribuzione moderna organizzata. Le organizzazioni sindacali hanno con fermezza richiesto a quelle datoriali l’applicazione dei protocolli già previsti in tema di contingentamento degli ingressi e di prevenzione del contagio e hanno contestualmente domandato alle istituzioni un maggior rigore nel controllo. A tal proposito, come scrivono Maria Teresa Perin, di Cgil Filcams, Gildo Comerci, di Cisl Fisascat, e Marco Tencati, di Uiltucs, “segnaliamo con favore la disponibilità espressa sia dalla Prefettura che dalle istituzioni finalizzata a perseguire l’obiettivo comune di preservare la salute pubblica sia dei clienti che dei lavoratori del settore della grande distribuzione. La presenza di alcune aziende ha contribuito a contestualizzare meglio la situazione sul territorio di Cremona, dando spunti di confronto interessante e costruttivo. A fronte di queste espressa dichiarazione di intenti da parte delle varie controparti, purtroppo, non possiamo che rammaricarci della posizione di Federdistribuzione. A domanda specifica, infatti, relativa alla forte raccomandazione contenuta nei vari Dpcm e ordinanze regionali in cui si esortano le aziende a misurare la temperatura anche dei clienti, Federdistribuzione ha risposto che non essendo una prescrizione tassativa, ma solo una raccomandazione, non intende applicarla. Riteniamo questo atteggiamento in controtendenza con i ripetuti e ragionevoli appelli al buon senso da parte del prefetto, e in generale in contrasto con l’obiettivo primario della prevenzione e protezione sui luoghi di lavoro. Riteniamo che il minimo sindacale nelle situazioni di emergenza sanitaria non sia sufficiente. Ci auguriamo che la strada intrapresa sia portatrice non dell’ennesima polemica sterile, ma di una vera e sincera consapevolezza che, nell’emergenza, occorre lavorare tutti nella stessa direzione”.

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