Rsa, M5s e Pd lanciano l'allarme: 'Chiesto nuovamente di accogliere pazienti Covid'
“Ancora una volta Fontana e Gallera stanno provando a mandare i malati di Covid nelle RSA, così si evince da una nota di Ats e da una delle ultime dgr, come se quello accaduto nella prima ondata di questa emergenza fosse stato nulla”. E’ questa la denuncia di Marco Degli Angeli, consigliere regionale del Movimento 5 stelle. Degli Angeli fa riferimento a una delibera che il pentastellato definisce “ambigua e mal scritta” in cui la Giunta “scarica la responsabilità, attraverso questa dgr confusa e generica, sulle Ats spingendole ad aprire le porte delle RSA ai pazienti Covid, rischiando di condannare, ancora una volta, a fine certa centinaia di nonni”.
Degli Angeli punta quindi il dito contro il governo regionale: “Sbagliare è umano perseverare è diabolico. Sembra un brutto sogno, invece, l’incubo per gli ospiti delle RSA potrebbe ricominciare come a marzo e aprile, quando un terzo dei pazienti ospiti delle strutture fu costretto ad arrendersi al virus. La Giunta lombarda non impara dall’esperienza, anzi, continua a compiere gli stessi errori, drammatici e spaventosi”. ” Non ci mettono più nemmeno la faccia – conclude l’esponente dei 5 stelle – ma i risultati disastrosi potrebbero essere gli stessi. Se fossimo stati in una situazione ottimale si sarebbe potuto ragionare sulle strategie ma da questi personaggi, e con le ATS che arrancano, abbiamo capito che possiamo ancora assistere a decisioni folli”.
Anche il consigliere del Partito Democratico Carlo Borghetti condivide le preoccupazioni di Degli Angeli e le esprime in una lettera aperta indirizzata proprio a Fontana e Gallera: “Con la Delibera 3681, date alle RSA e RSD la possibilità di creare posti letto per positivi paucisintomatici? Una cosa è offrire strutture di supporto alle RSA e RSD (bene!), un’altra chiedere loro di trasformarsi esse stesse in strutture di supporto, prendendosi Covid positivi, indipendentemente dai requisiti richiesti… Ma è possibile? Fateci sapere se questo è ciò che volete”. “Le RSA – conclude Borghetti – devono essere aiutate a fare le RSA: siamo contrari a caricare loro il compito di assistere altri ospiti positivi al Covid che non siano i loro, amplificando il rischio di creare focolai: noi non vogliamo rivedere il dramma di marzo e aprile nelle RSA della Lombardia. Voi?”
Nel frattempo, tra l’altro, l’Ats Valpadana, cui afferiscono le Asst di Cremona e Crema, oltre che quella di Mantova, ha pubblicato due avvisi per la manifestazione di interesse rispettivamente “all’attivazione di posti di cure sub-acute per pazienti Covid-19 paucisintomatici” e “all’apertura di degenza di comunità di livello base per pazienti Covid-19 asintomatici o paucisintomatici”, entrambi con scadenza il 30 ottobre. Gli avvisi erano finalizzati alla raccolta di manifestazioni di interesse “da parte di soggetti che intendano mettere a disposizione di ATS Val Padana le proprie strutture per l’accoglienza di pazienti COVID che non necessitano o non necessitano più di un ricovero in un reparto per acuti, ma richiedono controllo clinico e/o follow-up stretto” e di altri che “che intendano mettere a disposizione di ATS Val Padana le proprie strutture per l’accoglienza di pazienti COVID dimessi dalle strutture di ricovero e cura, o provenienti da strutture residenziali sociosanitarie, clinicamente stabili in attesa di negativizzazione o dal territorio”.