Cronaca

7 milioni al Gratta e Vinci: ma la vincita fu incassata da dipendenti infedeli Lottomatica

Quella vincita da 7 milioni di euro, con un Gratta e Vinci da venti euro, aveva fatto scalpore il 21 giugno dell’anno scorso, presso la tabaccheria Carini di corso Vittorio Emanuele, la più importante nella storia delle lotterie a Cremona. Ma a quanto pare dietro la vincita si celava la truffa: sarebbero stati infatti dipendenti infedeli di Lottomatica ad intercettare tramite i propri strumenti di lavoro, quali sarebbero stati i biglietti vincenti e, tramite amici e conoscenti, sarebbero andati ad acquistarli per poi passare all’incasso.

E’ il frutto di una indagine della Guardia di Finanza. Il titolare della tabaccheria cremonese non è mai venuto a conoscenza di chi fosse il vincitore e nemmeno se il biglietto fortunato fosse stato acquistato da una stessa persona all’interno di un carnet. Fatto sta che le 12 persone denunciate a vario titolo, per truffa aggravata, accesso abusivo ai sistemi informatici, ricettazione e autoriciclaggio di capitali illeciti, si erano insinuate del sistema e avevano incassato, oltre ai 7 milioni vinti a Cremona, altre vincite per un totale di 27 milioni di euro.

Alle indagini ha fornito collaborazione la stessa Lottomatica. In particolare i dipendenti infedeli hanno intercettato due biglietti “Super Cash” del valore di sette milioni di euro ciascuno, con una probabilità di vittoria stimata in uno su 15.840.000 biglietti. Inoltre, gli indagati hanno incassato il primo premio di due tagliandi del primo premio “Maxi Miliardario” (cinque milioni di euro ciascuno, con una probabilità di vittoria stimata in una su 9.360.000 biglietti).

I soggetti coinvolti  sono stati individuati dagli accessi al sistema informatico per acquisire informazioni riservate sia in merito all’individuazione dei biglietti vincenti di importo alto sia alla loro localizzazione presso i rivenditori. Si informavano su data e luogo di consegna e a quel punto andavano a comprarli e li incassavano grazie ad amici e familiari. Infatti il codice deontologico interno vieta ai dipendenti di partecipare ai giochi e alle lotterie.

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