Didattica a distanza, è polemica. Galimberti: 'Su questo nessun confronto'
Una decisione inaspettata quella di Regione Lombardia che ha voluto introdurre la didattica a distanza per le scuole superiori. “Le scuole secondarie di secondo grado e le istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado – si legge infatti nella nuova ordinanza firmata dal presidente regionale Attilio Fontana – devono realizzare le proprie attività in modo da assicurare lo svolgimento delle lezioni mediante la didattica a distanza delle lezioni, per l’intero gruppo classe, qualora siano già nelle condizioni di effettuarla e fatti salvi eventuali bisogni educativi speciali. Agli altri istituti è raccomandato di realizzare le condizioni tecnico-organizzative nel più breve tempo possibile, per lo svolgimento della didattica a distanza”.
Non mancano a questo proposito le critiche, a partire dal sindaco di Cremona Gianluca Galimberti: “Sulla scuola la Regione obbliga le scuole secondarie di secondo grado e le istituzioni formative professionali alla didattica a distanza per l’intero gruppo classe dal 26 ottobre. Su questa misura, su cui non c’è stato un confronto con i territori e su cui abbiamo forti perplessità, abbiamo chiesto insieme ad Anci Lombardia un incontro urgente alla Regione. L’incontro si terrà domani”. Ma anche sui social non sono mancate gli attacchi per l’introduzione di questa misura. “Si potevano – si legge in un commento su Facebook – incrementare i mezzi di trasporto invece di chiudere le scuole. Nelle scuole vengono applicati i protocolli, i mezzi di trasporto non sono neanche dotati di igenizzante, quindi di cosa stiamo parlando: vergonga”. “Ma pensare ai trasporti pubblici per lavoratori e studenti no è?”, si chiede un’altra.