Palpeggiata dietro il bancone del bar, la vittima: 'Molestata dal mio capo, ero pietrificata'
E’ entrato nel vivo oggi con la testimonianza della presunta vittima, il processo nei confronti del titolare di un locale del cremonese accusato di violenza sessuale nei confronti di una sua dipendente. La giovane, che nel febbraio del 2018, anno dei fatti, aveva 19 anni, è parte civile attraverso l’avvocato Massimo Tabaglio. In quel locale, Anna (nome di fantasia) ci aveva lavorato per un mese. All’inizio andava tutto bene, ma poi le cose erano cambiate. Da semplici apprezzamenti e complimenti, il titolare, un italiano di 61 anni, ne avrebbe approfittato, allungando le mani quando lei era dietro il bancone del bar. La violenza si sarebbe consumata un giorno solo, il 22 febbraio, perchè Anna in quel locale non c’era più tornata. Era andata a sporgere denuncia presso i carabinieri e successivamente, ancora sconvolta per l’accaduto, aveva sentito il bisogno di rivolgersi ad un centro antiviolenza. L’imputato, oggi presente in aula, è accusato di averle palpeggiato seno e glutei e di averle dato baci sul collo, costringendola a subire atti sessuali.
Il turno lavorativo di Anna era dalle 8,30 alle 10,30 e dalle 17 alle 21 da lunedì a venerdì, mentre il sabato dalle 8,30 alle 13 e dalle 18,30 alle 21. Anna restava sola con il suo titolare dalle 8,30 alle 9 e dalle 17 alle 21, mentre dalle 9 alle 17 era presente anche la moglie dell’imputato. “Giornalieri”, secondo la ragazza, “erano gli apprezzamenti da parte del suo datore di lavoro: ‘Sei più bella quando sorridi’, le avrebbe detto. Le attenzioni dell’uomo sarebbero avvenute anche alla presenza dei clienti, e certe volte anche davanti a sua moglie. “Il 22 febbraio del 2018”, ha raccontato la ragazza, “intorno alle 18,30 mentre ero dietro il bancone, lui si è messo dietro di me incurante della presenza degli avventori, causandomi un forte disagio e timore. Prima ha iniziato ad abbracciarmi tirandomi a sè, poi mi ha baciato sul collo. Io sono rimasta pietrificata anche perchè non capivo per quale motivo si stesse comportando in quella maniera, dato che nel tempo non gli avevo mai dato modo di fargli pensare che fossi disponibile alle sue avances, avvenute, tra l’altro, davanti ad un cliente che sembrava divertito”. Ma il titolare del bar non si sarebbe fermato lì: quello stesso giorno le avrebbe palpeggiato più volte i glutei e il seno. “Avevo paura a reagire davanti ai clienti”, ha raccontato Anna, “e pensavo che se questi se ne fossero andati avrebbe potuto veramente farmi del male”. Invece non era successo nulla. “Una volta andati via i clienti”, ha spiegato la giovane, “lui ha preso le distanze da me parlandomi come nulla fosse”. Anna era andata via dal bar alle 20,20 per non farvi più ritorno.
“Quando mia figlia è tornata a casa, era sconvolta. Piangeva e tremava tutta”, ha raccontato in aula la mamma, alla quale la ragazza aveva raccontato tutto. “Mia figlia mi ha detto che il padrone del bar aveva allungato le mani e che se la rideva con gli amici. Io volevo andare al bar, ma ormai era chiuso, e quindi l’ho accompagnata a fare denuncia. Mia figlia mi ha riferito che era già successo altre volte, ma mai in quel modo. Lui si era strusciato, lei era infastidita ma pensava che fosse qualcosa di casuale, di involontario. Certo, non andava volentieri al lavoro, aveva il sospetto ci fosse qualcosa di strano, ma cercava di tener duro”. A sporgere denuncia, ci erano andati anche l’allora convivente della 19enne e la sorella di quest’ultima, alla quale Anna aveva telefonato. “Era spaventatissima, piangeva”, ha riferito la giovane. “Mi ha detto che il suo datore di lavoro, più volte nell’arco della stessa sera, aveva cercato di abbracciarla mettendole la mano sotto la maglietta e palpeggiandola sui glutei e che lei non sapeva come comportarsi. Io le ho detto di venire a casa e di non mettere mai più piede in quel bar. “Era terrorizzata, piangeva e tremava”, ha confermato anche l’ex fidanzato: “Mi ha detto che il suo capo mentre lei stava lavorando ha iniziato a fare battute poco felici sul suo aspetto per poi toccarle il fondoschiena alla presenza dei clienti e baciarla sul collo”.
I restanti testimoni del processo saranno sentiti nel corso della prossima udienza, fissata al 19 gennaio.
Sara Pizzorni