Cronaca

Covid, nella fase2 Cremona meglio di Mantova Il report dell'Ats Valpadana

Un report del Servizio epidemiologico dell’Ats Valpadana, aggiornato al 27 settembre, traccia l’evoluzione del Covid nelle province di Cremona e Mantova, dando un quadro di come contagi e decessi si siano evoluti, dopo le progressive aperture estive. Il distretto di Cremona, che comprende una cinquantina di comuni attorno al capoluogo, è quello che ha visto il maggior numero di contagiati, con 1140 casi ogni 100mila abitanti e 938 guariti.

Anche la mortalità è la più elevata dell’intera Ats, 193 casi sempre ogni 100mila abitanti; anche gli altri distretti della provincia di Cremona mostrano una mortalità più elevata rispetto a Mantova, con 721 casi a Crema e 173 decessi; e 844 casi e 129 decessi nel casalasco (i numeri sono sempre rapportati a 100mila abitanti).


In cifre assolute, nell’intera Ats ci sono stati 10.610 casi di contagio e 2.032 decessi, con 8.329 guariti: la provincia di Cremona risulta maggiormente colpita rispetto a Mantova, ma se si guarda alla riga degli attualmente positivi emerge che ad oggi questi sono in numero inferiore a Cremona (265, con un tasso grezzo di 74) rispetto ai vicini di casa (321 con un tasso grezzo pari a 78).

Venendo alla fase 2, quella che ha preso il via da inizio maggio con le parziali riaperture, è il casalasco a mostrare una maggiore incidenza del contagio, con 183 casi ogni 100mila abitanti, seguito dal distretto di Mantova capoluogo con 110 e da Cremona con 106.
Ma proprio in questo periodo si assiste ad un ribaltamento nelle cifre assolute: 701 i nuovi casi complessivi sul mantovano (429 maschi e 272 femmine) contro i 348 sul cremonese (197 maschi e 151 femmine).  Con una differenza anche anagrafica rispetto alla fase1:  nell’estate – autunno si rileva una quota maggiore di giovani contagiati rispetto al periodo precedente.

Tornando ai dati da inizio epidemia, la mortalità è stata molto più grave nella nostra provincia: 1268 i decessi attribuiti al Covid, contro i 764 di Mantova, concentrati soprattutto nella fascia degli ultrasettantenni, l’80% a Cremona e il 91% a Mantova. Ma l’indice di letalità in questa fascia anagrafica è maggiore in quest’ultima provincia rispetto alla nostra (41% contro il 37%). La letalità del virus è stata invece maggiore a Cremona rispetto a Mantova nella fascia d’età 51-70 (10% contro il 6%). GB

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