Lettere

Dopo il referendum: parla
il Coordinamento
Democrazia Costituzionale

da Coordinamento Democrazia Costituzionale Cr

Caro direttore,

non ci rassegniamo alla deriva. Come Comitato per il No – Coordinamento per la Democrazia Costituzionale di Cremona prendiamo atto con rispetto di un esito referendario prodotto dal pronunciamento dei cittadini votanti e di quelli non votanti che interroga tutti, Popolo e Istituzioni del nostro Paese.

Registriamo con rammarico il dato che la larga maggioranza di quella metá del corpo elettorale che ha espresso un voto abbia finito per confermare la scelta pericolosa di un taglio indiscriminato del Parlamento giá agita demagogicamente dai principali partiti di governo e di opposizione.

Evidenziamo con soddisfazione, tuttavia, il fatto assai significativo che il prevedibile successo del Sì si sia rivelato ben lontano dal “plebiscito” che i promotori della contro-riforma avevano preventivato.

Anche grazie al nostro impegno, infatti, il No nella cittá di Cremona città ha raggiunto il 35%, in provincia il 30% in linea con il dato nazionale.

Salutiamo e rivendichiamo questo grande patrimonio di cittadinanza attiva, di soggettivitá democratica critica e di partecipazione popolare che esprime una diffusa e radicata fedeltá allo spirito e alla lettera della Costituzione della Repubblica nata dalla lotta di Liberazione nazionale ed europea dal nazifascismo.

Ringraziamo le donne e gli uomini che hanno scelto di dire il proprio No, le attiviste e gli attivisti che auto-organizzandosi in modo volontario e gratuito, indipendentemente dagli orientamenti politici di ciascuno – malgrado l’oscuramento mediatico, nonostante le difficoltá dell’emergenza sanitaria e adottando responsabilmente le opportune precauzioni – si sono liberamente e generosamente mobilitati in queste settimane in diverse forme nelle piazze reali e virtuali, tra gazebo informativi e webinar di approfondimento, per animare il confronto democratico ed esprimere le buone ragioni del No nello spazio pubblico.

Mettendo sempre al primo posto un “patriottismo costituzionale” che troppe forze politiche di governo e di opposizione, per calcolo strumentale o per opportunismo contingente, hanno purtroppo dimenticato.

Eravamo consapevoli di dover affrontare una sfida difficilissima: ma abbiamo perso una battaglia di democrazia e questo ci ferisce nel profondo.

Abbiamo operato in direzione ostinata e contraria, non perché guardiamo al passato ma piuttosto perché siamo convinti che non si costruisce il futuro senza una democrazia rigenerata, senza una bussola di valori e principi: come quello sancito dall’articolo 48 della Costituzione: “ Il voto è personale ed eguale, libero e segreto”. Che l’effetto pratico di questo taglio contraddice e compromette.

Dovrebbe far riflettere il fatto che il No sia stato votato dalla metà almeno dei cittadini che si riconoscono in un orientamento progressista, da tanta parte delle persone impegnate nella partecipazione politica e nella societá civile democratica, nelle reti e movimenti sociali dal basso, da tanti giovani e ragazze che vivono nella precarietá e animano esperienze di relazione umana e volontariato solidale.

Ma la nostra lotta per la difesa e lo sviluppo della Democrazia e della Costituzione continua.

Si apre infatti una nuova fase, che vedrà all’ordine del giorno, dentro alle grandi sfide della riconversione economica, della rigenerazione sociale e della transizione ecologica, sia l’indispensabile varo di una nuova Legge Elettorale proporzionale sia il ricorso ad altre indeterminate modifiche costituzionali, se si vogliono almeno correggere gli effetti negativi sulla rappresentanza della societá e dei territori prodotti da questo taglio indiscriminato del Parlamento.

Quando il fumo della propaganda si diraderà, l’opinione pubblica si potrà rendere conto di quanti  aggiustamenti dovrà necessariamente operare questo Parlamento per ridurre il danno inferto dalla riduzione della sua indispensabile funzionalitá democratica.

Per questo, come Coordinamento per la Democrazia Costituzionale di Cremona promuoveremo un “Osservatorio” permanente che segua in tempo reale le questioni istituzionali aperte, le diffonda e le discuta nello spazio pubblico alla luce del sole.

Non accontentandoci della sola riduzione del danno, contrastando ogni ulteriore riduzione della centralità del Parlamento, battendoci per una nuova Legge Elettorale di tipo proporzionale che salvaguardi e promuova il nostro pluralismo politico e culturale, autentica ricchezza della società italiana e permanente valore di ogni moderna democrazia, promuovendo e praticando forme principi obbiettivi di una Democrazia Costituzionale e dunque Parlamentare Partecipativa Progressiva, fondata sul Lavoro e sul ripudio della guerra, capace di affermare i diritti umani civili sociali di ciascuno/a e di tutti/e nella salvaguardia dell’Ambiente e della Pace.

Dentro il degrado della politica e lo svuotamento delle istituzioni, di fronte alla crisi economica e sociale, per un’alternativa di umanitá solidale contro la barbarie che avanza, in Italia e in Europa come a Cremona, solo la Democrazia è la cura!

© Riproduzione riservata