Cronaca

San Felice, nuova scuola non ancora pronta: disagi e proteste dei genitori

Monta la protesta dei genitori di San Felice (scuola dell’infanzia), che nonostante le promesse anche per quest’anno devono portare i propri figli a scuola a San Bernardo (presso Palazzo Duemiglia). A sollevare il problema una mamma, Ambra Dilzeni, che espone una serie di problematiche.

A partire, appunto, dal fatto che “in questo anno scolastico sarebbe dovuta esser pronta la nuova scuola in quartiere”. Una promessa, quella del rispetto delle tempistiche, fatta dal Comune “nelle varie riunioni svolte nel 2018”. Unico motivo per cui i genitori avevano “accettato lo spostamento, anche se scomodo, in via San Bernardo, in una struttura adibita al momento a scuola con mancanza di spazi adeguati (ad esempio non potevano svolgere attività motoria)”. Una soluzione accettata anche per il fatto che “per venirci incontro il Comune di Cremona aveva messo gratuitamente mensa e servizio trasporto”.

Ma quest’anno la scuola nuova è ben lontana dall’essere pronta, e come se non bastasse “la mensa non è più gratuita nonostante il disguido sia responsabilità loro non nostra”. In più, stamattina Ambra Dilzeni è stata avvisata del fatto che “dalla settimana prossima mio figlio non potrà frequentare il pomeriggio per mancanza di personale, a causa delle disposizioni del Servizio Sanitario nazionale, che ancora oggi non ha sbloccato le supplenze”. I bambini, dunque, “usciranno alle 13 e non sarà neanche messo a disposizione il servizio di trasporto che li accompagna (come ogni pomeriggio alle 15.50) in quartiere”.

Questo, per la donna, come per tutti gli altri genitori, comporterà il doversi recare fino in città, da San Felice, ogni giorno alle 13, per recuperare i figli. “Lunedì devo andare a firmare un contratto di lavoro e iniziare a lavorare e mi chiedo come fanno i genitori che lavorano”.

D’altro canto la colpa dei ritardi non è del Comune, come sottolinea il vice sindaco Andrea Virgilio: “La pandemia ha bloccato tutto, ritardando tutti i cantieri” spiega. “Inoltra la scuola di San Felice ha subito anche un altro imprevisto, quando il Governo Conte aveva sospeso i finanziamenti per il bando periferie, ripristinandoli successivamente, ma facendoci così perdere due mesi. Senza contare che il Covid ha comportato per noi ulteriori costi, necessari per garantire al cantiere le misure di sicurezza”. I lavori si dovrebbero concludere entro primavera 2021.

Per quanto riguarda la mensa, spiega invece l’assessore Maura Ruggeri, “abbiamo concesso un anno gratuito per andare incontro ai genitori, ma un secondo anno di mensa gratuita per 30 famiglie non potevamo permettercelo, perché dobbiamo pensare a quelli che non hanno la possibilità di pagare. E gli accordi riguardavano solo l’anno scorso”. In ogni caso l’istituto scolastico in questione non è comunale ma statale, quindi le docenze non dipendono dal Comune.

Tra l’altro il disagio legato all’uscita anticipata riguarda soltanto una sezione e sarà una questione di pochi giorni. “La situazione che si è creata è di temporanea riduzione dell’orario, per l’impossibilità di sostituzione di personale docente. Gli altri bambini hanno l’orario normale, e per questo non ci è stato chiesto di cambiare l’orario del trasporto ordinario, in quanto tutto dovrebbe rientrare nella normalità a breve. Tra l’altro di questa situazione improvvisa la nostra responsabile è stata avvertita solo ieri sera. Stiamo tutti vivendo una ripartenza scolastica che ha caratteristiche molto particolari; si comprende il disagio ma tutti sono impegnati per fare il massimo possibile  per garantire sicurezza e continuità alle attività”.

LaBos

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