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'A viso aperto': successo per la proiezione del film in piazza Marconi

La folla delle grandi occasioni nella serata dedicata alla cultura e alla salute, con la proiezione, nel cinema all’aperto improvvisato in piazza Mardoni, del film ‘A viso aperto’, dal regista Ambrogio Crespi, girato a Cremona per raccontare il dramma della pandemia e il lockdown.

Sono state le splendide note del violino di Lena Yokoama a dare il via alla serata, a cui è seguito il saluto del direttore dell’ospedale, Giuseppe Rossi, che ha ricordato quanto accaduto nei mesi scorsi. Ma ha anche voluto commemorare chi non ce l’ha fatta.

Anche il prefetto, Vito Danilo Gagliardi, ha evidenziato che “questa serata è un segnale importante, quella carica che ci vuole per continuare e per essere sicuri che entro poco tempo riusciremo a tornare a vivere a viso aperto, come dice il titolo del film”.

“Quando Luigi e Ambrogio Crespi sono venuti da me per farmi vedere il film ho provato una grande emozione” ha detto Galli, assessore alla Cultura della Regione Lombardia. “Questo film è un bellissimo tentativo di storicizzare il presente. È la testimonianza di quanto fatto ma anche di come ha reagito il popolo lombardo”.

Galli ha espresso le proprie Lodi al Miseo Del Violino, che ha definito “uno dei più belli della regione”, e ha ribadito l’importanza di organizzare questa serata proprio accanto a un tempio della cultura.

È quindi salito sul palco il sindaco Gianluca Galimberti, che ha chiesto 30 secondi di silenzio per tutti coloro che non ce l’hanno fatta, che a causa del virus sono morti. “Da tanto dolore bisogna raccontare la speranza” ha detto. “Ma c’è ancora tanta preoccupazione e paura. E dobbiamo moltiplicare gli sforzi per trovare un cammino di rinascita e speranza”.

Ha infine preso la parola il segretario di Uniti Per Cremona, l’associazione che ha raccolto fondi e aiutato ospedali e strutture sanitarie ma anche alla società, durante il lockdown. “Anche noi siamo a viso aperto di fronte alla comunità. Abbiamo cercato di rispondere concretamente alle richieste di aiuto”. Sono stati raccomti 3.945.000 euro grazie a 6mila donazioni e ci sono ancora 1,5 milioni di risorse. Circa 850mila euro sono stati spesi per ospedali e strutture sanitarie. Prossimamente, inoltre, verrà acquistato un angiografo per l’ospedale di Cremona e una tac per Oglio Po.

Il direttore Rossi ha poi ringraziato la responsabile della comunicazione, Stefania Mattioli, che si è impegnata per organizzare la serata. “Stasera è la prima volta che la città si trova in una piazza così numerosa da inizio emergenza. Perché la cultura è fondamentale anche nella sanità”.

Sono infine intervenuti sul palco i realizzatori del film, Luigi e Ambrogio Crespi e Natasha Turato. “Mi emoziona vedere così tanta gente in questa piazza, in uno dei luoghi in cui c’è stato il dramma vero” ha detto Ambrogio Turati. “Per me questo è stato un viaggio, drammatico e intenso. Vedere gli occhi di uomini e donne che hanno risposto a un dramma è la cosa più emozionante. Sguardi pieni di forza e coraggio ma anche tanto dolore”.

Le voci si sono quindi zittite, per lasciare spazio alle emozioni suscitate dal film, dalla vista delle vie della città deserte durante i mesi del lockdown, con le sirene delle ambulanze come unica colonna sonora.

Molte le testimonianze raccolte sul film, tra medici, infermieri, ma anche chi la malattia l’ha vissuta sulla propria pelle. Il film illustra come gli ospedali dei territori più colpiti hanno reagito all’emergenza, i sintomi, l’evoluzione della patologia che ha portato tante persone alla morte.

Ma tante sono anche le persone che raccontano il dramma di quei giorni. Chi ha subito la malattia ma anche chi a causa di essa ha perso qualcuno di caro.

Non è mancato poi un cenno a quelle aziende che in tempo di emergenza hanno riconvertito la produzione per riuscire a rifornire le strutture sanitarie dei dispositivi di protezione.

Accanto a tutto questo, il racconto della grande crisi economica che ha colpito il Paese in seguito al lockdown. Una crisi profonda e tremenda, che ha messo in ginocchio migliaia di aziende e ‘rubato’ milioni di posti di lavoro. Aziende che hanno chiuso, altre che faticano a tirare avanti, altre ancora che si sono riorganizzate e hanno puntato sullo smart working.

Fondamentale, racconta il film, la parte avuta dal volontariato e dalle forze dell’ordine, che hanno aiutato tantissimo la popolazione durante l’emergenza sanitaria, precipitando a domicilio vivande e generi di prima necessità a chi ne aveva bisogno.

Laura Bosio

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