Cronaca

Autobus dirottato, la motivazione: 'Sy agì per intimidire e creare panico'

Ousseynou Sy, l’autista che nel marzo dell’anno scorso dirottò e incendiò un autobus con a bordo una scolaresca di Crema con 50 ragazzini, due insegnanti e una bidella, “aveva agito con lo “scopo di condizionare i pubblici poteri” in materia di “accoglimento degli stranieri”, “di intimidire la popolazione” con un’azione “plateale” in modo da generare “panico” nelle persone. E’ quanto emerge dalle motivazioni della prima corte d’Assise di Milano che due mesi fa ha condannato l’uomo a 24 anni di carcere accogliendo la ricostruzione della Procura e quindi anche la riformulazione di una delle imputazioni contestate che ha trasformato il sequestro semplice in sequestro con finalità terroristiche. Le persone a bordo del mezzo furono tutte messe in salvo dai carabinieri che fermarono l’uomo nella sua folle corsa a San Donato Milanese.

“La sua azione – si legge nell’atto depositato – risulta inoltre essere stata programmata e realizzata in modo idoneo a raggiungere lo scopo prefissatosi dall’imputato. Infatti il sequestro era stato ideato come diretto ad un numero elevato di vittime, individuate in modo indiscriminato, reclutate fra una fascia debole della popolazione, minacciate in modo gravissimo nella loro integrità fisica”.
“La sua condotta aveva messo concretamente in pericolo non solo le persone sequestrate – prosegue la Corte – , ma anche un numero molto più ampio di cittadini, componenti delle Forze dell’Ordine ed utenti della strada (e se fosse arrivato a Linate, come aveva richiesto, avrebbe esposto a pericolo anche gli utenti di detto aeroporto)”.

Quindi, ribadiscono i giudici, “la scelta dell’azione dell’imputato non era stata né ‘delirantè, né ‘palesemente inadeguata’. Infatti, la sua condotta che, secondo le sue stesse dichiarazioni , aveva il fine di intimidire la popolazione e di condizionare i Pubblici Poteri a riconsiderare la politica verso i migranti, risulta essere stata coerente e congrua rispetto a tale scopo”. Finalità di terrorismo ma non “finalità di uccidere” che, a dire della corte, “non risulta manifesta nemmeno con riferimento all’ultima fase dell’azione ed in specie all’incendio” dell’autobus. Sy risponde anche di strage aggravata dal terrorismo, incendio e lesioni oltre che che di sequestro con finalità terroristiche.

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