Cronaca

Scuola, rientro sui banchi tra entusiasmo, timori e speranze

Fotoservizio Francesco Sessa

Partenza con tanti interrogativi oggi per i 15.644 studenti delle scuole superiori del territorio cremonese, (insieme a 9.534 delle medie e 14.073 delle elementari, per un totale di 39.251 alunni), che dopo mesi a casa sono tornati sui banchi con entusiasmo ma anche tanta preoccupazione. Le mascherine, il gel per le mani, la misurazione della temperatura all’ingresso, gli accessi scaglionati, le aule sparpagliate un po’ ovunque nella scuola per garantire il metro di distanza tra uno studente e l’altro… la fotografia di una scuola diversa e che un po’ evoca timore negli studenti, soprattutto i più giovani. “Per noi è tutto nuovo e un po’ di ansia c’è” commentano Silvia e Chiara, studentesse del Ghisleri. Il timore è non tanto quello di ammalarsi, ma “di portare il virus a casa e contagiare i nostri genitori”. Paura condivisa anche da Samuele e Arjot, studenti di prima all’Aselli. “La paura della malattia c’è e questo nuovo anno ci preoccupa” commentano. Paura unita all’entusiasmo e alla curiosità di affrontare un nuovo percorso scolastico.

Preoccupazione che trova radici anche nei comportamenti di diversi studenti, che davanti alle scuole e alla stazione dei pullman si sono ammassati come accade ogni anno: c’è chi ha rispettato le distanze di sicurezza, indossando la mascherina, ma anche chi ha affrontato le cose con la leggerezza tipica dell’adolescenza. Insomma, se le varie scuole hanno affrontato al meglio gli ingressi, cercando di convogliare gli studenti nelle classi ed evitando contatti ravvicinati, all’esterno la massa degli studenti diventa incontrollabile.

“Noi ci riteniamo responsabili, ma diversi nostri compagni non lo sono” commentano Mattia, Lorenzo, Gabriele e Cristian, studenti di una classe 2ª dello Stanga, timorosi che non tutti rispetteranno il distanziamento sociale. “La situazione ci preoccupa”. Ne sono convinte anche Mirta e Marta, che si accingono ad affrontare il primo anno all’Anguissola: “Il virus ci preoccupa molto ma soprattutto non siamo molto fiduciose in merito alla capacità degli studenti di rispettare le prescrizioni. Il timore è che tra qualche mese ci chiuderanno di nuovo in casa”.

Tuttavia non manca l’entusiasmo per un rientro a scuola molto atteso da tutti, dopo i lunghi mesi dell’emergenza trascorsi tra le mura domestiche. “Per una volta si può dire che è bello tornare a scuola” commentano Asia, Maddalena, Caterina, Sabina e Maria Vittoria, studentesse di 1ª dell’Aselli. Così come Giorgia e Arianna, “primine” all’Anguissola: “Siamo molto agitate, ma è bellissimo tornare a cuola, anche se dovremo impegnarci molto per affrontare questo periodo difficile. Ce la faremo”.

All’Aselli il preside Alberto Ferrari ha accolto personalmente le prime, due alla volta, salutando gli studenti e spiegando loro i comportamenti da adottare. “Sarà un anno impegnativo e con una scuola un po’ diversa dal solito” ha detto ai ragazzi. “Ma noi, gli insegnanti ed io, siamo qui per aiutarvi”. Del resto in questo primo giorno si prendono soprattutto le misure: “Molti ragazzi ancora non sanno dove andare. Abbiamo dato la possibilità di iniziare ad accedere all’istituto presto, in modo che gli ingressi sono stati scaglionati” spiega il dirigente. A lavorare ogni giorno in presenza saranno solo le prime, mentre le altre sezioni a turno faranno giornate di lezione da casa.

Ma se a scuola serpeggia la preoccupazione, tra i genitori la situazione non è da meno: e mentre le mamme in coda attendono di fare acquisti per i figli in cartoleria, i discorsi trasudano i timori per questo nuovo anno così anomalo, pieno di interrogativi: cosa succederà? Si riuscirà a garantire la giusta sicurezza? Gli studenti saranno capaci di rispettare il distanziamento? Si riuscirà a garantire la prosecuzione dell’anno scolastico fino alla fine? Solo nelle prossime settimane si avrà qualche risposta.

Laura Bosio

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