Lettere

Il Centro tutela diritti del malato
riprende l'attività, ma urge
una riflessione seria sul Covid

da Vincenzo Girelli, presidente ctdm 'Anna Rossi'

Gentile Direttore
Mi rivolgo a Lei a nome del Centro tutela diritti del malato ‘Anna Rossi’ di Cremona per informare la cittadinanza del territorio del Distretto (Cremona e comuni limitrofi) che nonostante le difficoltà logistiche ed organizzative da alcune settimane l’Associazione ha ripreso il proprio lavoro a tutela dei cittadini. La nostra sede operativa, che si trova al 7° piano dell’ospedale civile di Cremona, a pochi passi dall’ingresso del reparto di Rianimazione, è ovviamente ancora chiusa fino a nuove disposizioni della Direzione di Asst, ma abbiamo riattivato la mail istituzionale tutela.diritti.malato@asst-cremona.it a cui i cittadini interessati possono scrivere per esporre i loro problemi o semplicemente per richiedere informazioni. Sarà nostra premura contattare poi le persone per ulteriori chiarimenti. Dicevo che i cittadini del Distretto possono chiedere chiarimenti ed è questo il motivo pressante che ci ha spinto, seppur nelle difficoltà di organizzazione, a riprendere a pieno ritmo la nostra attività .

Usciamo da un periodo che definire drammatico non è esagerazione, il nostro territorio in particolare è stato investito per primo dalla ondata di contagi ed il nostro Ospedale tanto bistrattato (da Regione Lombardia e politiche sanitarie fallimentari) ha fatto da primo argine ad una situazione catastrofica  Nel periodo peggiore l’ospedale di Cremona contava più di 50 posti di rianimazione intensiva , la mortalità da Covid 19 è arrivata in Lombardia al 18% , significa che ogni 100 malati di Covid 18 morivano. Una tragedia. Ora, a distanza di qualche mese, complice forse l’estate e la voglia di ritornare a vivere normalmente, tutto sembra dimenticato. Il livello del dibattito che si sta sviluppando in queste ultime settimane ci ha fatto riflettere che è questo il momento di aprire una ampia ma seria discussione su ciò che è successo e cosa è necessario fare.

Per quel che riguarda Cremona e la Lombardia sappiamo che è in corso una indagine giudiziaria sui presunti disservizi nella fase peggiore del contagio ed è quindi corretto attendere i risultati prima di aprire una discussione seria. In questo momento secondo la nostra Associazione è giusto che arrivi ai cittadini una informazione seria basata non su opinioni ma su quella che è da decenni conosciuta come la “medicina basata sull’evidenza”. Un parere, seppur autorevole (e spesso permetteteci si leggono affermazioni nate dal nulla e portate avanti da personaggi quantomeno discutibili), va confrontato con 100 altri pareri in una discussione fra gruppi di lavoro competenti .Si tratta di un processo democratico ,non di censurare ma di informare in modo corretto sotto la vigilanza degli organismi preposti (i famosi ordini professionali che valgono per i medici ma anche e per i giornalisti …per non parlare dei politici).

La posta in gioco è altissima 17000 morti in Lombardia 35000 in Italia , non stiamo in un reality dove la farsa si mescola alla fiction siamo nella realtà dove le persone che si ammalano soffrono e muoiono di Covid. Cominciamo da subito ad abituarci alla idea che il Vaccino, che si spera arrivi al più presto, sarà una liberazione dalle nostre paure e non una imposizione liberticida, mai come in questa situazione la salute pubblica dipenderà dalle scelte individuali. Il Centro tutela diritti del malato ‘Anna Rossi’ di Cremona si mette a disposizione per fornire informazioni affinché il cittadino possa fare scelte consapevoli dettate da dati certi e sperimentazioni controllate e non da chiacchiericci da bar.

A nome del Ctdm ‘Anna Rossi’, il presidente Vincenzo Girelli

© Riproduzione riservata